Tassi USA più alti: cosa significa per gli investitori europei
La crescente divergenza tra la politica monetaria della Federal Reserve e quella della Banca Centrale Europea (BCE) sta ridisegnando lo scenario per azioni e obbligazioni in Europa. Con i tassi d’interesse statunitensi oltre il doppio rispetto a quelli dell’eurozona, gli investitori si trovano di fronte a nuove opportunità e rischi.
Una divergenza storica tra Fed e BCE
Dal giugno 2024 la BCE ha abbassato i tassi otto volte, portandoli al 2%, mentre la Fed ha tagliato in modo molto più cauto, riducendo i tassi solo tre volte al 4,25%-4,5%. Questa distanza è destinata a condizionare i flussi di capitale e le scelte di portafoglio a livello globale.
Perché Europa e Stati Uniti seguono strade diverse
L’inflazione più bassa e la crescita più debole hanno permesso alla BCE di allentare rapidamente la politica monetaria. Al contrario, la Fed si trova a gestire pressioni inflazionistiche persistenti legate ai dazi e a un mercato del lavoro rallentato. Come ha spiegato Michael Diamantopoulos (Morningstar), la banca centrale americana preferisce “guadagnare tempo” e attendere dati più chiari prima di nuovi tagli.
Obbligazioni: rendimento e rischi a confronto
La divergenza dei tassi si riflette chiaramente sul mercato obbligazionario:
- Bund tedeschi a 10 anni: 2,70%
- Treasury USA a 10 anni: 4,26%
- Gilt britannici a 10 anni: 4,63%
Nonostante i rendimenti più alti negli USA e nel Regno Unito, cresce l’interesse verso le obbligazioni europee, considerate oggi più sicure e meno esposte al rischio politico. Gestori come Eurizon e Schroders hanno espresso una preferenza per il reddito fisso europeo rispetto ai Treasury.
Azioni europee: prospettive di crescita
Secondo Michael Field (Morningstar), i tassi più bassi in Europa potrebbero sostenere soprattutto i titoli dei beni di consumo, colpiti negli ultimi anni dal calo della spesa. Aziende come Kering (Gucci), Diageo e Reckitt Benckiser potrebbero beneficiare di un ritorno alla crescita dei consumi, favorito dal calo dei costi di finanziamento per famiglie e imprese.
Dollaro debole e impatto sugli investitori
Tradizionalmente, tassi d’interesse più alti sostengono la valuta, ma non è il caso del dollaro, che dall’inizio della presidenza Trump ha perso circa il 10% contro un paniere di valute. Secondo Hong Cheng (Morningstar), il biglietto verde potrebbe continuare a indebolirsi, riducendo i rendimenti per gli investitori europei esposti ad asset denominati in dollari.
Il contesto attuale crea un quadro inedito: da un lato gli alti rendimenti USA, dall’altro la crescente attrattiva di azioni e obbligazioni europee spinte da tassi più bassi. Per gli investitori del Vecchio continente, la diversificazione geografica e valutaria diventa cruciale per sfruttare al meglio questa fase di mercato.
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