Azionario USA: secondo Goldman Sachs AM, una scommessa vincente anche nel 2025
Secondo l’outlook di Goldman Sachs Asset Management, il mercato azionario americano continuerà a essere un pilastro nei portafogli degli investitori internazionali, con l’indice S&P 500 che potrebbe raggiungere quota 6.500 punti nei prossimi 12 mesi. I settori chiave? Banche, large cap e intelligenza artificiale. Nel frattempo, le opportunità non mancano anche nel credito e nei mercati emergenti, così come nei mercati privati.
Azionario USA al centro della strategia: S&P 500 verso i 6.500 punti
Nonostante il contesto macroeconomico e geopolitico complesso, ulteriormente intensificato dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, Goldman Sachs Asset Management ritiene che l’equity statunitense rimanga una scelta solida e affidabile. Secondo gli analisti della casa, l’indice S&P 500 è destinato a raggiungere i 6.500 punti entro il prossimo anno, con una crescita potenziale del 12%, considerando anche i dividendi. Questo risultato si baserebbe su un incremento degli utili aziendali previsto all’11% e un multiplo P/E pari a 21,5x.
Come ha spiegato Alexandra Wilson-Elizondo, managing director di Goldman Sachs AM, il focus dovrebbe rimanere sulle “Magnifiche 7” – i grandi nomi tecnologici – e sulle aziende legate all’intelligenza artificiale (AI). Inoltre, la deregolamentazione promessa da Trump potrebbe favorire in particolare il settore bancario. Parallelamente, un approccio attivo potrebbe rivelarsi determinante per individuare opportunità anche tra aziende meno conosciute, ma con fondamentali solidi e valutazioni appetibili.
Scenario macro: soft landing e tagli ai tassi in arrivo
Dal punto di vista macroeconomico, Ashish Shah, Chief Investment Officer per i Public Investments di Goldman Sachs, prevede per gli Stati Uniti un “atterraggio morbido”, seppure con alcune incognite. Tra queste, le politiche anti-migratorie potrebbero generare pressioni inflazionistiche sui salari, rallentando la normalizzazione del mercato del lavoro. Inoltre, l’ampio deficit fiscale ipotizzato potrebbe sostenere i prezzi al consumo, portando la Federal Reserve ad adottare un approccio cauto.
Secondo Shah, si attendono due ulteriori tagli ai tassi da parte della Fed tra dicembre e i primi mesi del 2025. Tuttavia, un ciclo di allentamento più significativo è previsto nei mercati sviluppati europei e britannici, con l’eccezione del Giappone. Nei mercati emergenti, Paesi come Corea del Sud e Messico potrebbero incrementare il ritmo della politica monetaria espansiva.
Opportunità fuori dagli USA: focus su settori strategici ed emergenti
Alexis Deladerrière, responsabile dell’equity internazionale di Goldman Sachs AM, ha evidenziato come anche al di fuori degli Stati Uniti si possano trovare opportunità interessanti. Settori come healthcare, beni di lusso ed energia rinnovabile si presentano con valutazioni competitive, mentre le aziende con storici di payout costanti o alta generazione di cassa offrono una protezione contro la volatilità. Tra i mercati emergenti, spiccano l’India per i suoi fondamentali solidi, nonché Corea del Sud e Taiwan, dove le società di semiconduttori giocano un ruolo chiave nello sviluppo dell’AI.
Reddito fisso: una scelta strategica
Per Shah, il reddito fisso rappresenta un’opportunità cruciale in un contesto di allentamento monetario. Tra i segmenti più interessanti figura il credito investment grade, considerato il più resiliente per il 2025 grazie alla sua capacità di resistere alle fluttuazioni della politica monetaria. Anche i green bond offrono opportunità: la diminuzione del “green premium” consente agli investitori di ottenere rendimento senza sacrificare il potenziale di reddito.
Simon Dangoor, Head of Fixed Income Strategies, prevede inoltre un possibile aumento dell’offerta obbligazionaria grazie alla ripresa delle operazioni di buyback e M&A, creando nuove occasioni per gli investitori.
Mercati privati: segnali di ripresa e opportunità nel venture capital
Sul fronte dei mercati privati, Brad Gross, specialista di Goldman Sachs AM, ritiene che la stabilizzazione del quadro macro possa favorire un ritorno alla normalità nel private equity. Il focus, secondo Gross, rimarrà sulla creazione di valore operativo, principale driver di rendimento.
Nel venture capital, la normalizzazione delle valutazioni e delle aspettative di crescita potrebbe creare un contesto favorevole per investire in società innovative, specialmente quelle in una fase avanzata del loro sviluppo. Nel credito privato, infine, un eventuale calo dei tassi potrebbe contribuire a ridurre gli squilibri domanda-offerta, normalizzando gli spread e creando ulteriori opportunità.
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