Amundi: Flessibilità e rischio per affrontare il 2025
Amundi prevede un 2025 caratterizzato da opportunità di crescita guidate principalmente da Stati Uniti e Asia, pur con l’incertezza legata alla politica di Trump e alle decisioni di una Federal Reserve basata sui dati. L’approccio consigliato? Investimenti tattici in titoli di stato europei e azioni statunitensi, con un focus sulle mid-cap e lontano dalle mega-cap.
Uno scenario macroeconomico in evoluzione
Durante l’evento dell’11 dicembre, Monica Defend, Head of Amundi Investment Institute, ha presentato il quadro economico per il 2025. La crescita globale è prevista stabile intorno al 3% nei prossimi due anni, con i mercati emergenti in rialzo al 3,9% e le economie avanzate al 1,6%. Negli Stati Uniti, l’espansione economica dovrebbe moderarsi al 2,1% nel 2025 e al 2% nel 2026, sostenuta da un “atterraggio morbido” derivante dal rallentamento dei consumi e del mercato del lavoro. Tuttavia, l’esito dipenderà dall’attuazione delle politiche fiscali e commerciali dell’amministrazione Trump, con effetti che potrebbero oscillare tra benefici, come i tagli fiscali, e rischi, come l’aumento delle tensioni commerciali.
In Europa, invece, il quadro rimane più complesso. Nonostante il supporto della BCE, con ulteriori tagli previsti per il 2025, la crescita appare modesta, frenata da un effetto negativo dei dazi stimato intorno allo 0,2% sul PIL. Secondo Amundi, le priorità europee per affrontare queste sfide includono un aumento della produttività e una maggiore autonomia nelle politiche di difesa.
Dall’altro lato del mondo, l’Asia si conferma una regione chiave per la crescita globale, con l’India destinata a guidare il progresso e la Cina in fase di stabilizzazione economica. La regione, grazie a legami regionali sempre più forti e al suo ruolo centrale nelle supply chain tecnologiche, offre prospettive interessanti per gli investitori.
Le banche centrali e il quadro dei tassi
Secondo Amundi, nel 2025 assisteremo a una chiara divergenza tra BCE e Fed. La BCE dovrebbe continuare a ridurre i tassi per sostenere la ripresa economica, mentre la Fed adotterà un approccio più flessibile e dipendente dai dati. I tassi terminali previsti per il 2025 sono stimati al 3,5% per gli Stati Uniti, al 2,25% per l’Eurozona e al 3,5% per il Regno Unito. Da monitorare anche la Banca del Giappone, che potrebbe alzare i tassi altre due volte nei prossimi dodici mesi.
Strategia di portafoglio: rischio e flessibilità
Il contesto previsto da Amundi per il prossimo anno combina condizioni macroeconomiche favorevoli con valutazioni di mercato elevate e bassa volatilità sull’azionario. Secondo Vincent Mortier, Group CIO, sarà essenziale sfruttare le opportunità offerte dagli asset rischiosi, mantenendo però un approccio flessibile per adattarsi ai potenziali cambiamenti del contesto economico.
Francesco Sandrini, CIO di Amundi, ha sottolineato l’importanza di identificare i megatrend come guida per gli investimenti. Transizione energetica e innovazione tecnologica saranno i temi centrali. Per l’azionario, l’approccio consigliato privilegia settori come finanziari, utility, comunicazioni e beni di consumo discrezionali, con un focus su strategie value e mid-cap per ridurre l’esposizione alle grandi aziende tecnologiche.
Nel reddito fisso, la preferenza va ai titoli di stato europei lungo tutta la curva, mentre negli Stati Uniti l’approccio sarà più cauto, concentrandosi su scadenze brevi tra 3 e 5 anni. Per quanto riguarda il credito, l’investment grade in Europa è considerato interessante, data la forte domanda registrata nel 2024.
Diversificazione e mercati alternativi
Amundi suggerisce un’ampia diversificazione che includa anche asset non tradizionali. Oro e materie prime sono indicati come strumenti chiave per proteggere il portafoglio dagli shock geopolitici, mentre hedge fund, strategie absolute return e mercati privati possono offrire stabilità e rendimenti interessanti in un contesto di alta volatilità.
Nei mercati emergenti, la casa di gestione vede opportunità superiori rispetto ai mercati sviluppati, con un focus sulle obbligazioni high yield in valuta forte e su valute che offrono rendimenti reali competitivi.
In sintesi, il 2025 richiederà agli investitori un approccio bilanciato tra rischio e prudenza, con un occhio ai megatrend globali e alle opportunità offerte da asset class diversificate.
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