Cresce l’interesse per i titoli di stato
Il panorama finanziario sta attraversando un’interessante evoluzione, con i titoli di Stato che tornano al centro dell’attenzione degli investitori. Questa tendenza è guidata da crescenti preoccupazioni legate a una serie di fattori, compreso il recente risveglio dell’inflazione che ha segnato la fine dell’era dei tassi vicini allo zero.
Gli esperti del settore, come Teresa Gioffreda, Investment Strategist di Ubs AM, sottolineano come i titoli di Stato possano offrire stabilità ai portafogli, grazie alle politiche monetarie aggressive delle banche centrali che stanno contribuendo a contenere l’inflazione. Tuttavia, emerge una nota di cautela legata a fattori geopolitici, come il prolungarsi dei conflitti in Medio Oriente, che potrebbe portare a rischi stagflazionistici impattanti sia sui mercati azionari che obbligazionari.
Alessandro Tentori, Responsabile Investimenti di Axa IM Italia, sottolinea l’unicità del periodo attuale, caratterizzato dalla transizione da tassi negativi e inflazione bassa a un’epoca di inflazione più elevata e tassi in aumento. Questa fase di incertezza è complicata ulteriormente dalle generose politiche fiscali degli Stati, che mettono pressione sull’offerta netta di obbligazioni.
La questione chiave è come gli investitori dovrebbero navigare in questo scenario. Mentre alcuni adottano un approccio più difensivo, focalizzandosi su scadenze più brevi, altri, come Ubs AM, guardano oltre i rialzi dei tassi, allungando la durata in mercati come gli Stati Uniti e la Nuova Zelanda. La diversificazione dell’esposizione su scadenze più lunghe è vista come una strategia per massimizzare le potenziali plusvalenze in caso di discesa dei rendimenti.
Parallelamente, si registra un rinato interesse per il mercato dei corporate bond. Nachu Chockalingam, senior credit portfolio manager di Federated Hermes, sottolinea le opportunità nell’investment grade, prevedendo una rotazione dei flussi verso il credito dai titoli sovrani e azionari.
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