Pubblicato il 12 ottobre 2023 su Punti di vista sul mercato

Attacco di Hamas: Possibili conseguenze sui mercati

Sul palcoscenico internazionale, nonostante l’attacco di Hamas contro Israele, i principali mercati azionari globali non hanno subito una vendita massiccia. Al contrario, i prezzi del petrolio sono aumentati e il dollaro si è rafforzato. Gli investitori, tuttavia, stanno guardando alle possibili conseguenze di un conflitto prolungato.

Le reazioni degli esperti si concentrano su tre principali aspetti:

1) Dinamiche geopolitiche: L’attacco di Hamas è avvenuto durante i colloqui tra Arabia Saudita e Israele, con il coinvolgimento degli Stati Uniti. L’obiettivo formale di questi colloqui era ottenere il riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita, in cambio di garanzie di sicurezza e accesso alle tecnologie israeliane. Tuttavia, l’attacco mette in discussione la possibilità di un accordo arabo-israeliano, mandandolo in secondo piano, almeno per il momento. C’è preoccupazione che il conflitto possa ulteriormente escalare coinvolgendo altri Stati.

2) Impatto sul prezzo del petrolio: Dopo l’attacco di Hamas, il prezzo del petrolio è risalito, in parte a causa del timore che altri Paesi potrebbero essere coinvolti nel conflitto. Le quotazioni del greggio erano precedentemente diminuite a causa delle turbolenze nei mercati finanziari, del possibile rallentamento della domanda e delle speranze di un accordo tra Israele e l’Arabia Saudita. Questo sviluppo ha cambiato la situazione poiché il supporto di Teheran ad Hamas potrebbe portare a un conflitto più ampio, coinvolgendo potenzialmente anche l’Iran. Tutto ciò potrebbe mettere in discussione la capacità dell’Iran di aumentare la produzione di petrolio.

3) Corsa verso i beni rifugio: L’indice del dollaro ha registrato un aumento, mentre gli investitori cercano protezione in beni rifugio. Il dollaro, l’oro e il petrolio sono diventati indicatori chiave da monitorare nelle prossime settimane, complici la stretta monetaria della Fed e la resilienza dell’economia statunitense.

Gli esperti hanno differenti approcci riguardo agli investimenti. Alcuni continuano a preferire il reddito fisso rispetto alle azioni in un contesto di tensioni geopolitiche e moderazione della crescita economica globale, suggerendo di considerare l’acquisto di obbligazioni di alta qualità con scadenza 5-10 anni. Altri ritengono che, sebbene al momento non sia necessario modificare l’asset allocation, è logico applicare un premio per il rischio ai mercati, dato l’attuale contesto. Infine, si prevede che la volatilità rimarrà elevata nei prossimi giorni e che l’impatto sui mercati sarà più significativo se altri Stati dovessero essere coinvolti, portando a un atteggiamento di avversione al rischio e un sentiment di risk-off, che potrebbe protrarsi nel tempo. La destabilizzazione del Medio Oriente sta esercitando forti pressioni al rialzo sul prezzo del petrolio e spinge gli investitori a cercare rifugio in beni come i titoli di Stato, il dollaro, il franco svizzero, lo yen e l’oro.


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