Pubblicato il 5 dicembre 2024 su Punti di vista sul mercato

Dazi e Conflitti mettono a rischio la crescita 2025

Nonostante le sfide affrontate negli ultimi anni, l’economia globale si dimostra resiliente, con il PIL mondiale previsto in crescita del 3,3% sia nel 2025 che nel 2026. Questo è quanto emerge dall’ultimo Economic Outlook dell’OCSE, che sottolinea però come le differenze tra le economie dei diversi Paesi e i rischi geopolitici possano frenare l’espansione.

Proiezioni OCSE: Inflazione in Calo, ma Occhio al Debito

L’OCSE stima che la crescita globale si attesterà al 3,2% nel 2024 per poi accelerare lievemente nei due anni successivi. Fattori come un’inflazione in calo, l’aumento dell’occupazione e politiche monetarie meno restrittive sosterranno la domanda globale. Tuttavia, l’organizzazione avverte che i governi devono adottare misure fiscali mirate per garantire la sostenibilità del debito pubblico, preservare risorse per eventuali shock futuri e affrontare sfide strutturali di lungo termine, come la transizione ecologica e l’invecchiamento della popolazione.

Eurozona: Ripresa Moderata, ma Stagnazione in Germania

Per il G20, il PIL dovrebbe crescere del 3,3% sia nel 2025 che nel 2026, mentre per l’Eurozona si prevede un incremento dello 0,8% nel 2024, seguito da rimbalzi dell’1,3% nel 2025 e dell’1,5% nel 2026. Germania e Italia continuano a mostrare segnali di debolezza: il PIL tedesco è previsto in stagnazione nel 2024, con una crescita limitata allo 0,7% nel 2025. Anche per l’Italia, le prospettive sono state riviste al ribasso, con una crescita dello 0,5% nel 2024, dello 0,9% nel 2025 e dell’1,2% nel 2026.

Gli esperti dell’OCSE segnalano che, nonostante il calo del premio di rischio sui titoli di Stato italiani, i costi del debito pubblico rimangono elevati, con i pagamenti sugli interessi che si stabilizzeranno intorno al 4% del PIL nel biennio 2025-2026.

Cina e Stati Uniti in Primo Piano

Per gli Stati Uniti, l’OCSE prevede una crescita rispettivamente del 2,8%, 2,4% e 2,1% nel triennio 2024-2026. La Cina, invece, si attesterà su tassi di crescita più elevati ma in costante rallentamento: 4,9% nel 2024, 4,7% nel 2025 e 4,4% nel 2026. Il rallentamento economico di Pechino, insieme all’aumento del costo del gas russo, potrebbe avere ripercussioni importanti anche sull’economia europea.

Dazi, Conflitti e Politiche Monetarie: Le Incognite per la Crescita Globale

L’OCSE evidenzia come i maggiori rischi per la crescita globale derivino dall’intensificazione dei dazi commerciali e da un possibile incremento delle tensioni geopolitiche. Il capo economista Mathias Cormann ha messo in guardia contro un ritorno del protezionismo, definendolo “un rischio significativo per la stabilità economica globale”. Anche le difficoltà di bilancio in alcuni Paesi rappresentano una fonte di incertezza.

Sul fronte delle politiche monetarie, l’OCSE esorta le banche centrali a ridurre gradualmente i tassi di interesse in linea con il rallentamento dell’inflazione, ma con estrema cautela. Sebbene i prezzi continuino a scendere verso i target prefissati, l’inflazione dei servizi rimane ancora elevata in molti Paesi. L’organizzazione raccomanda un approccio flessibile e basato sui dati.

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