Pubblicato il 23 gennaio 2025 su Punti di vista sul mercato

Unione dei capitali entro il 2025

La presidente della BCE, ospite al World Economic Forum, invita i Paesi dell’UE a rafforzare il mercato unico per difendersi dalla minaccia dei dazi. Intanto, proseguono i tagli graduali ai tassi con l’obiettivo di stabilizzare l’economia europea.

Lagarde: dialogo e difesa nella guerra commerciale con gli USA

Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea, ha lanciato un monito chiaro ai Paesi dell’Unione Europea: prepararsi alla possibilità che Donald Trump possa introdurre nuovi dazi contro il blocco europeo. Nonostante per ora queste tariffe commerciali non si siano concretizzate, Lagarde ha sottolineato la necessità di una strategia di difesa per minimizzarne l’impatto.

Secondo la numero uno dell’Eurotower, l’UE deve concentrarsi su ciò che è sotto il proprio controllo, ossia eliminare le barriere interne che ancora ostacolano la libera circolazione di beni e servizi. “La chiave è completare il mercato unico”, ha dichiarato Lagarde in un’intervista a margine del World Economic Forum di Davos. Ha poi aggiunto che i dazi generalizzati non sempre producono i risultati attesi, ma che il dialogo con gli Stati Uniti deve rimanere aperto.

Focus sull’Unione dei mercati dei capitali

Tra le priorità indicate da Lagarde per rafforzare la resilienza dell’Europa, spicca il completamento dell’Unione dei mercati dei capitali (Capital Markets Union) entro il 2025. Questa iniziativa mira a integrare ulteriormente i mercati finanziari dei Paesi membri, facilitando l’accesso ai capitali e favorendo la crescita economica. “È arrivato il momento di agire. Servono risultati concreti entro l’anno”, ha affermato Lagarde, auspicando un’azione decisa da parte della Commissione Europea. Il sostegno della presidente Ursula von der Leyen è già stato espresso, ma la vera sfida sarà tradurre questo impegno in misure pratiche.

Tagli graduali ai tassi: la BCE punta al tasso neutrale

Sul fronte della politica monetaria, Lagarde ha confermato che la BCE proseguirà con tagli graduali dei tassi d’interesse, sempre che i dati economici lo consentano. L’obiettivo è quello di stabilizzare l’economia e riportare l’inflazione al target del 2% entro il 2025. Il tasso neutrale, ossia il livello in cui la politica monetaria non stimola né frena l’economia, è attualmente stimato tra l’1,75% e il 2,25%. “Siamo ben posizionati per raggiungere i nostri obiettivi in modo sostenibile”, ha sottolineato la presidente.

La BCE rimane aperta ad aggiustamenti più incisivi, inclusi tagli da 50 punti base, se necessario. Tuttavia, l’approccio graduale adottato finora riflette la strategia di agire con prudenza per evitare eccessivi shock economici.

L’inflazione USA? “Non ci preoccupa”

Lagarde ha minimizzato le preoccupazioni legate a un possibile aumento dell’inflazione negli Stati Uniti, che molti analisti attribuiscono alle politiche attese dalla nuova amministrazione Trump. “Se l’inflazione americana dovesse accelerare, sarebbe principalmente un problema per loro”, ha dichiarato, escludendo significative ricadute sull’economia europea. Tuttavia, ha segnalato che l’andamento del cambio euro-dollaro rimane un elemento da monitorare attentamente.

Un approccio dovish da parte del board della BCE

Anche gli altri membri del consiglio direttivo della BCE presenti a Davos hanno confermato una linea accomodante. Joachim Nagel, rappresentante della Germania, ha espresso ottimismo sul raggiungimento del target inflazionistico europeo entro metà anno. Allo stesso tempo, Klaas Knot, governatore della Banca Centrale olandese, ha giudicato probabile un ulteriore taglio di 25 punti base nelle prossime riunioni. François Villeroy de Galhau, governatore della Banca di Francia, ha ipotizzato che i tassi sui depositi potrebbero raggiungere il 2% entro l’estate 2025.

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