La BoE Taglia i Tassi e le Stime di Crescita: Possibile un’Accelerazione dell’Allentamento Monetario
La Bank of England (BoE) ha deciso di ridurre i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli al 4,5%. Tuttavia, la sorpresa maggiore arriva dal drastico taglio delle previsioni di crescita per il 2025, ora stimate allo 0,75%, la metà rispetto alla precedente previsione dell’1,5%. Questo scenario solleva interrogativi sul futuro economico del Regno Unito e sulle prossime mosse della banca centrale.
Un Colpo per il Governo Laburista di Starmer
Per il governo di Keir Starmer, che ha posto la ripresa economica tra le sue priorità, il rallentamento della crescita rappresenta una sfida significativa. La riduzione del costo del denaro offre un piccolo sollievo, ma non basta a compensare l’effetto negativo della revisione delle previsioni di PIL. Inoltre, il Monetary Policy Committee (MPC) si è diviso sulla decisione: sette membri hanno votato per un taglio di 25 punti base, mentre due avrebbero preferito una riduzione più aggressiva di 50 punti base. Questo rafforza l’idea che la BoE possa proseguire con altri tagli nei prossimi mesi, con un’accelerazione nel secondo semestre dell’anno.
Le Previsioni della BoE e i Fattori di Rischio
Secondo la BoE, il rallentamento economico è dovuto a diversi fattori, tra cui l’incertezza sulle politiche commerciali globali dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e il calo della fiducia delle imprese britanniche. Inoltre, l’aumento delle tasse sulle aziende proposto dalla Cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, e il rischio di una guerra commerciale globale hanno contribuito a frenare la crescita nel 2024. La banca centrale ha persino segnalato una possibile contrazione dello 0,1% del PIL nell’ultimo trimestre dell’anno.
Inflazione: Un Problema Ancora Aperto
Nonostante i progressi nella disinflazione, la BoE prevede che l’inflazione raggiunga il 3,7% nel terzo trimestre del 2025 a causa dell’aumento dei costi energetici e delle variazioni regolamentate. Tuttavia, l’istituto centrale rimane fiducioso che il tasso di inflazione tornerà al target del 2% nel lungo termine. Il Comitato di Politica Monetaria ha sottolineato l’importanza di un approccio prudente e graduale nella riduzione dei tassi, un cambio di linguaggio rispetto alla precedente comunicazione più ottimistica.
Gli Analisti Prevedono Tagli Più Veloci
Jamie Niven, senior fixed income fund manager di Candriam, sottolinea il tono “dovish” della BoE, evidenziando che persino Catherine Mann, considerata la più hawkish del comitato, ha votato per un taglio più ampio. Tuttavia, le stime per il 2027 indicano un’inflazione ancora superiore al target, un fattore che potrebbe complicare le future decisioni della banca centrale.
Simon Dangoor, di Goldman Sachs Asset Management, prevede che la BoE continuerà con un ritmo di allentamento trimestrale nella prima metà del 2025, per poi accelerare nella seconda parte dell’anno. Secondo Ulrike Kastens, senior economist di DWS, il deterioramento degli indicatori di fiducia e la percezione di maggiori rischi economici da parte della BoE potrebbero portare a tagli dei tassi più incisivi del previsto.
Di diverso avviso Richard Flax, chief investment officer di Moneyfarm, il quale ritiene che la BoE dovrà mantenere un approccio cauto a causa delle possibili implicazioni delle politiche fiscali annunciate da Reeves. A suo parere, la banca centrale dovrà bilanciare la necessità di stimolare la crescita con il rischio di generare squilibri finanziari o un nuovo aumento dell’inflazione.
Conclusioni
La BoE ha intrapreso la strada dell’allentamento monetario, ma l’incertezza economica e le pressioni inflazionistiche potrebbero condizionare il ritmo dei prossimi tagli. Gli analisti vedono una possibile accelerazione nella seconda metà dell’anno, ma la cautela rimane d’obbligo. La politica monetaria britannica dovrà affrontare sfide complesse, con l’obiettivo di sostenere la crescita senza compromettere la stabilità economica a lungo termine.
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