Pubblicato il 25 dicembre 2025 su Punti di vista sul mercato

Financial Times: vincitori e perdenti del 2025

Il 2025 si chiude come un anno di forti contrasti per i mercati azionari globali. Alcuni titoli hanno beneficiato di megatrend potenti – dall’intelligenza artificiale ai metalli preziosi, fino alla difesa – mentre altri sono stati travolti da cambiamenti tecnologici, pressione sui consumi e modelli di business sempre meno sostenibili.
A tracciare la mappa dei vincitori e dei vinti è un’analisi pubblicata dal Financial Times, che fotografa un mercato sempre più polarizzato.

I grandi vincitori del 2025

Tra i casi più eclatanti spicca Fresnillo, società mineraria con sede a Città del Messico, il cui titolo si è moltiplicato per cinque nel corso dell’anno. Il rally è stato alimentato dall’esplosione dei prezzi dei metalli preziosi: l’oro ha guadagnato circa il 70% da inizio anno, mentre l’argento ha segnato un incredibile +139%. A sostenere il movimento sono stati soprattutto gli acquisti delle banche centrali e l’afflusso di capitali degli investitori timorosi di perdere il treno del rialzo.
Altro simbolo dell’euforia è Robinhood. Il ritorno degli investitori retail e il boom del trading in criptovalute hanno spinto il titolo a più che triplicare, portando la capitalizzazione a circa 109 miliardi di dollari.
Nel comparto tecnologico, accanto al primato storico di Nvidia – prima società a raggiungere una valutazione di 5.000 miliardi di dollari – sono state soprattutto le aziende asiatiche della filiera dei semiconduttori a brillare. SK Hynix ha più che triplicato il valore grazie alla domanda di chip di memoria per i data center AI, Samsung Electronics ha guadagnato oltre il 100% e TSMC ha chiuso l’anno con un rialzo vicino al 38%.
In Europa, la svolta sulla spesa militare decisa dal cancelliere tedesco Friedrich Merz ha dato nuovo slancio al settore difesa. Rheinmetall è stato uno dei migliori titoli dello Stoxx Europe 600, con un progresso di circa il 156% da inizio anno.

I grandi sconfitti dell’anno

Se per alcuni l’intelligenza artificiale è stata un acceleratore di crescita, per altri si è trasformata in una minaccia diretta. Il settore pubblicitario è tra i più colpiti: WPP ha perso oltre la metà della capitalizzazione, mentre anche Publicis e Omnicom hanno chiuso l’anno in forte ribasso. Il timore è che l’AI riduca strutturalmente la domanda di servizi creativi tradizionali.
Anno difficile anche per Lululemon, che ha ceduto circa il 50% nonostante un rimbalzo finale legato al cambio del CEO. A pesare sono stati i dazi statunitensi, la frenata dei consumi e una concorrenza sempre più aggressiva.
Più in generale, il settore dei consumi discrezionali USA ha sofferto l’aumento dei prezzi e il raffreddamento del mercato del lavoro. Tra i titoli penalizzati figurano Deckers Outdoor (Hoka, Ugg) e Nike.
Infine, 2025 negativo anche per Strategy, principale detentore corporate di bitcoin. Dopo un avvio brillante, il titolo è crollato con il calo della criptovaluta, mettendo in discussione la sostenibilità del modello basato sull’acquisto di bitcoin tramite debito ed emissioni di capitale. Le azioni segnano ora un ribasso superiore al 45% da inizio anno.


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