Effetto dell’inflazione su Azioni e Bond USA
Le aspettative degli investitori per il 2025 mostrano un’inflazione stabile o in aumento negli Stati Uniti, accompagnata da una crescita economica sostenuta. Tuttavia, il quadro inflazionistico in evoluzione sta ridefinendo le prospettive dei mercati azionari e obbligazionari, con implicazioni che gli investitori non possono ignorare.
Crescita economica e inflazione: il nuovo paradigma
Dati economici solidi e livelli di occupazione robusti stanno alimentando timori crescenti di un’inflazione persistente nel 2025. Gli investitori, che solo pochi mesi fa speravano in un allentamento delle pressioni inflazionistiche, ora prevedono che la Federal Reserve manterrà i tassi di interesse elevati più a lungo. Questo cambio di rotta ha impattato sia il mercato azionario che quello obbligazionario, con settori sensibili all’inflazione che mostrano segni di sofferenza e rendimenti obbligazionari in netto rialzo.
La forte crescita economica combinata con un’inflazione “appiccicosa” rappresenta una sfida. Se da un lato una domanda stabile e consumatori resilienti sostengono il mercato, dall’altro le incertezze legate ai tassi d’interesse e alle future politiche monetarie pongono interrogativi sul futuro del sistema finanziario.
Azioni e obbligazioni: cosa sta succedendo sui mercati?
A dicembre, il rally azionario si è arrestato bruscamente dopo che la Federal Reserve ha rivisto al ribasso le aspettative di taglio dei tassi per il 2025. In questo scenario, i rendimenti dei Treasury bond decennali sono saliti al 4,8%, il livello più alto dal 2023, mentre i mercati azionari sono rimasti sostanzialmente piatti. La paura principale? Un’inflazione persistente che potrebbe richiedere ulteriori interventi restrittivi da parte della Fed.
Secondo Dominic Pappalardo, chief multi-asset strategist di Morningstar Investment Management, gli investitori stanno spostando l’attenzione verso scenari di inflazione prolungata o addirittura in ripresa. Nonostante i recenti tagli dei tassi, i rendimenti obbligazionari continuano a salire, riflettendo l’ansia degli operatori di mercato.
Indicatori di mercato: l’inflazione è il tema centrale
Gli analisti osservano con attenzione segnali chiave come gli swap sull’inflazione, i tassi di breakeven e il premio a termine, che indicano un aumento delle aspettative inflazionistiche.
Swap sull’inflazione: Gli operatori prevedono un tasso di inflazione del 2,6% nel prossimo anno, in aumento rispetto al 2024.
Tasso di breakeven: La differenza tra obbligazioni inflation-linked e Treasury bond è cresciuta fino al 2,8%, segnalando una maggiore inflazione attesa.
Premio a termine: Tornato positivo, indica che gli investitori richiedono una maggiore compensazione per il rischio di mantenere obbligazioni a lungo termine.
Questi parametri sottolineano che, pur temendo l’inflazione, gli investitori mantengono fiducia nella crescita economica.
Cosa guida l’inflazione negli USA?
Secondo Jason Draho, responsabile asset allocation di UBS Global Wealth Management per le Americhe, l’inflazione attuale è alimentata principalmente dalla robusta crescita economica e dalla domanda sostenuta dei consumatori. Tuttavia, rimane l’incognita delle pressioni sui costi dal lato dell’offerta, che hanno già spinto l’inflazione ai massimi post-pandemia.
In generale, “più l’inflazione è legata a una buona crescita economica, meglio è”, afferma Draho. Questo spiega anche perché, nonostante l’incertezza sulle politiche dell’amministrazione Trump, gli investitori considerino il contesto attuale positivo per il futuro.
Inflazione e azioni: gli effetti sui mercati azionari
Nonostante i tassi d’interesse elevati, i mercati azionari mostrano una relativa resilienza, segno di aspettative elevate sulla crescita economica futura. Tuttavia, l’impatto dell’inflazione sulle azioni non è uniforme:
Titoli Large Cap: Hanno attirato maggiore interesse da parte degli investitori, data la loro capacità di resistere meglio in un contesto di tassi elevati.
Titoli Small Cap: Più vulnerabili all’inflazione e all’aumento dei tassi, hanno registrato performance deludenti.
Settori sensibili ai tassi: Immobiliare e beni di consumo difensivi hanno mostrato segni di debolezza.
Al contrario, settori che possono trasferire i costi dell’inflazione ai consumatori, come quello consumer cyclical, hanno performato meglio.
Prospettive future: cosa aspettarsi?
Secondo Jeff Schulze, head of economic and market strategy di ClearBridge Investments, l’aumento dei tassi avrà un impatto maggiore sulle azioni rispetto a quanto accaduto in passato. “Essendo più avanti nel ciclo economico, le valutazioni azionarie più elevate amplificano l’effetto negativo dei tassi”, spiega Schulze.
L’inflazione sta diventando una preoccupazione dominante per gli investitori nel 2025. Tuttavia, con una crescita economica robusta a fare da contraltare, ci sono motivi per sperare che i mercati possano adattarsi e prosperare anche in un contesto di tassi elevati.
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