Pubblicato il 30 gennaio 2025 su Punti di vista sul mercato

Dazi USA: Opportunità per il Made in Italy?

L’aumento dei dazi statunitensi potrebbe creare nuove opportunità per l’export italiano, specialmente nei mercati emergenti. Un’analisi della Farnesina, elaborata dopo un incontro presieduto dal ministro Antonio Tajani con rappresentanti dell’industria italiana, evidenzia alcuni fattori chiave. Tra questi, l’apprezzamento del dollaro rispetto all’euro e l’accumulo di scorte da parte delle aziende americane. Inoltre, le tariffe più elevate imposte a Cina e Messico potrebbero favorire una maggiore competitività del Made in Italy.

Secondo il rapporto, i mercati emergenti più promettenti per l’export italiano includono il Mercosur, l’India, i Paesi ASEAN, il Golfo, l’Africa e i Balcani.

Mercosur: nuove opportunità per automotive e agroalimentare

Nel 2023, l’interscambio commerciale tra l’Italia e i Paesi del Mercosur ha raggiunto 8,8 miliardi di euro, con esportazioni italiane per 6,1 miliardi di euro, trainate da macchinari e chimica farmaceutica. L’accordo commerciale con il Mercosur aprirà un mercato di 300 milioni di consumatori, creando nuove possibilità per i settori automotive, agroalimentare e delle energie rinnovabili. In particolare, il Brasile si conferma una destinazione chiave, con un incremento dell’export italiano del +5,3% nel 2023 e del +9% nel 2024.

India: un mercato in espansione con un PIL in crescita

Con una crescita del PIL prevista al 6,5% nel 2025, l’India rappresenta un mercato strategico per l’Italia. Nel 2023, il commercio bilaterale ha superato 14 miliardi di euro, con esportazioni italiane pari a 5,2 miliardi di euro. Nonostante la presenza di numerose barriere tariffarie e non tariffarie, il potenziale di crescita resta elevato, soprattutto nei settori industriale, infrastrutturale e tecnologico.

ASEAN: export italiano in crescita nel Sud-Est Asiatico

Le esportazioni italiane nei Paesi ASEAN hanno toccato 9,7 miliardi di euro nel 2023, con una crescita del 5,1%, che ha accelerato ulteriormente nel 2024 con un +8,3%. I settori più richiesti sono macchinari, chimica, tessile e agroalimentare. Sebbene il saldo commerciale resti negativo, il divario si sta riducendo grazie alla crescente competitività del Made in Italy.

Arabia Saudita e Vision 2030: investimenti strategici

Nel Golfo, l’Arabia Saudita sta spingendo su energia rinnovabile, infrastrutture e lusso con il piano Vision 2030. Il commercio bilaterale ha raggiunto 11 miliardi di euro nel 2023, di cui 4,9 miliardi di esportazioni italiane. Eventi come Expo Riad 2030 e i Mondiali di calcio del 2034 potrebbero offrire ulteriori opportunità per il Made in Italy.

Emirati Arabi Uniti: hub per innovazione e sostenibilità

Grazie a politiche di diversificazione economica, gli Emirati Arabi Uniti stanno diventando un centro nevralgico per tecnologie verdi e lusso. Nel 2023, le esportazioni italiane hanno toccato 6,7 miliardi di euro, con un incremento del +22,5% nei primi dieci mesi del 2024.

Turchia: un partner commerciale in forte crescita

L’Italia gode di un interscambio commerciale privilegiato con la Turchia, grazie all’unione doganale e agli accordi di libero scambio. Nel 2023, le esportazioni italiane hanno raggiunto 14,2 miliardi di euro, con una crescita del +25,7% nei primi undici mesi del 2024. I settori più redditizi includono macchinari, agroalimentare e moda di lusso. Con una crescita economica attesa del 3% nel 2025, la Turchia rappresenta un mercato strategico anche per infrastrutture e innovazione tecnologica.

Africa: un continente in forte sviluppo

Il continente africano offre nuove opportunità per il Made in Italy, grazie a una classe media in espansione e all’accordo di libero scambio AfCFTA. Settori come energia, agroindustria e manifattura sono in piena espansione.

Balcani Occidentali: un’area strategica per il Made in Italy

I Balcani Occidentali rappresentano una destinazione privilegiata per le imprese italiane grazie alla vicinanza geografica e ai rapporti commerciali consolidati. I settori chiave sono energia, tessile e agroalimentare, con prospettive di crescita grazie agli investimenti nella transizione verde e nelle infrastrutture.

Fonte: Link

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