Pubblicato il 13 febbraio 2025 su Punti di vista sul mercato

America First: impatti su mercati e portafogli tra dazi, tassi e geopolitica

L’elezione di Donald Trump ha riacceso le tensioni sui mercati finanziari, tra minacce di dazi, politiche fiscali aggressive e una strategia internazionale meno prevedibile. Gli investitori si trovano a navigare un contesto di forte incertezza, dove la retorica politica potrebbe tradursi in misure concrete con impatti significativi.

Rischi e opportunità sui mercati

Trump ha già introdotto dazi fino al 25% su importazioni da Messico e Canada, oltre a nuove tariffe del 10% sulla Cina. L’Europa, inizialmente allineata, mostra divisioni interne, con Francia e Polonia favorevoli a una stretta commerciale e Germania più cauta per evitare ritorsioni. Il focus principale resta la concorrenza cinese: con un deficit commerciale di oltre 220 miliardi di dollari, gli Stati Uniti mirano a ridurre la dipendenza dalle importazioni orientali.

Effetti sui portafogli

L’incertezza economica spinge i mercati finanziari a riflettere gli impatti delle politiche americane, anche quando queste non vengono attuate immediatamente. Secondo gli analisti, i settori dell’energia e della finanza potrebbero beneficiare di un contesto più deregolamentato, mentre le energie rinnovabili rischiano pressioni se verranno revocate parti dell’Inflation Reduction Act.

Anche la Federal Reserve potrebbe rivedere la sua politica monetaria: l’aumento dell’inflazione legato ai dazi potrebbe bloccare o addirittura invertire i tagli ai tassi d’interesse, generando volatilità nel mercato obbligazionario e azionario. Per il 2025, molti esperti prevedono rendimenti dei Treasury USA tra il 4% e il 5% e una normalizzazione della curva dei tassi.

Mercati emergenti e strategie d’investimento

Le economie emergenti, già abituate alle oscillazioni dei mercati globali, mostrano segnali di resilienza. Molte banche centrali locali hanno alzato i tassi rapidamente tra il 2022 e il 2023, lasciandosi margine per eventuali stimoli economici futuri. Gli investitori puntano sulle obbligazioni corporate a breve termine, considerate meno volatili, e su titoli azionari con forte esposizione ai mercati interni.

La risposta della Cina

La Cina, colpita dalle nuove tariffe, potrebbe rispondere con dazi di ritorsione o svalutando il Renminbi, come già accaduto nel 2018-2019. Tuttavia, Pechino ha rafforzato la sua catena di fornitura interna e diversificato i partner commerciali, riducendo la dipendenza dagli USA. Secondo gli analisti, le aziende cinesi più resilienti saranno quelle focalizzate su settori strategici come tecnologia e manifattura avanzata.

Conclusioni

Il secondo mandato di Trump segna l’inizio di una nuova fase nei mercati globali. Gli investitori dovranno adattarsi a un contesto di volatilità e mutamenti rapidi, bilanciando opportunità e rischi. La chiave sarà la selezione attenta degli asset e la capacità di reagire alle evoluzioni delle politiche americane e alle risposte internazionali.

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