Stellantis: Cambio alla Guida e Pressione sul Fair Value
Il 24 settembre, l’agenzia Bloomberg ha riportato che Stellantis (STLAM) ha avviato la ricerca di un nuovo amministratore delegato in vista della scadenza del contratto di Carlos Tavares nel 2026. Questo avvicendamento arriva mentre gli analisti di Morningstar hanno rivisto la copertura del titolo Stellantis, abbassando la stima del fair value da 38 a 32 euro per azione. Nonostante questa riduzione, il titolo continua a essere scambiato con uno sconto di oltre il 55%, guadagnandosi un rating a cinque stelle.
Previsioni di Crescita e Pressioni Competitive
Le prospettive per Stellantis nei prossimi cinque anni appaiono deboli, con una crescita limitata a causa della perdita di quote di mercato a favore dei produttori cinesi di veicoli elettrici. La concorrenza aggressiva e la necessità di rispondere alla crescente domanda di veicoli elettrici a prezzi competitivi stanno mettendo pressione sui margini operativi del gruppo.
Impatto della Partenza di Carlos Tavares
I rumor riguardo la possibile sostituzione di Tavares nel 2026 non sorprendono gli osservatori. L’attuale CEO ha ottenuto un bonus record all’inizio del 2024, ma l’azienda ha cominciato a sperimentare difficoltà, specialmente in Nord America. La partenza di Tavares potrebbe complicare ulteriormente il raggiungimento dell’obiettivo di mantenere un margine EBIT rettificato del 10%, obiettivo già sfidante dato il contesto di mercato.
Sfide sui Margini di Profitto
La concorrenza con i produttori cinesi di auto elettriche e le aspettative dei consumatori per veicoli elettrici dal costo comparabile a quelli tradizionali stanno mettendo a dura prova Stellantis. Nonostante le strategie di riduzione dei costi e ottimizzazione delle piattaforme produttive, si prevede che il margine operativo del gruppo rimarrà inferiore al 10% per i prossimi anni. Al momento, Stellantis si trova ad affrontare una concorrenza sempre più agguerrita, con una perdita significativa di quote di mercato in Nord America e in Europa, rispettivamente scese all’8,2% e 17,6% nel 2023.
Strategia di Consolidamento e Sinergie Post-Fusione
Nel 2023, Stellantis ha realizzato sinergie nette di cassa pari a 8,4 miliardi di euro, superando l’obiettivo iniziale di 5 miliardi stabilito al momento della fusione tra FCA e PSA. Parte di questo successo è stato dovuto alla razionalizzazione delle piattaforme produttive, che passeranno da 20 a 5 entro il 2030, con l’aspettativa che il 90% dei modelli sarà realizzato su queste nuove piattaforme. La decisione di investire in piattaforme multienergy, capaci di produrre veicoli elettrici, ibridi e a combustione, permette a Stellantis di rispondere in modo più flessibile ai tassi di adozione delle auto elettriche rispetto a competitor come Renault e Volkswagen, che hanno optato per piattaforme specifiche per i veicoli a batteria.
Mancanza di Economic Moat e Prospettive a Lungo Termine
Nonostante i miglioramenti nei rendimenti del capitale dopo la fusione, Stellantis non gode di un vantaggio competitivo durevole (economic moat). Il rapido cambiamento del settore automobilistico e la ciclicità del mercato creano incertezze sul mantenimento di rendimenti superiori al costo del capitale nel medio termine. Al contrario, brand come Mercedes, Porsche e Ferrari possono vantare margini lordi molto più elevati grazie alla loro forza di marchio e capacità di imporre prezzi premium.
Concorrenza delle Auto Elettriche Cinesi
Stellantis si trova ad affrontare la crescente minaccia dei produttori cinesi di veicoli elettrici, che riescono a produrre auto a un costo inferiore del 30%-40% rispetto ai produttori europei. L’azienda ha fissato l’obiettivo di ridurre i costi di produzione del 40% entro il 2030, ma anche se dovesse raggiungere questo traguardo, riuscirebbe solo a colmare il divario con la concorrenza cinese senza ottenere un vantaggio competitivo in termini di costi.
Valutazione del Rischio e Incertezze Future
Stellantis è considerata una società con un elevato livello di incertezza, come indicato dal rating di Morningstar. Questo è dovuto alla ciclicità del settore, alla frammentazione del mercato, all’intensità di capitale e ai rapidi cambiamenti tecnologici. Inoltre, l’aumento dei costi di produzione e le normative sempre più stringenti rappresentano sfide continue per il futuro dell’azienda.
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