Pubblicato il 12 settembre 2024 su Punti di vista sul mercato

Manovra Finanziaria 2025: I Rischi per gli Investitori in Titoli di Stato Italiani

Mentre l’economia italiana mostra segnali di rallentamento e il debito pubblico continua a crescere, il governo italiano si prepara a presentare il piano strutturale di bilancio a Bruxelles. Questo appuntamento arriva in un momento cruciale per il Paese, che deve affrontare questioni legate alla manovra finanziaria 2025, alla riforma delle pensioni, e a importanti modifiche fiscali, come la riforma dell’Irpef. Gli investitori, in particolare quelli che detengono titoli di Stato, devono prestare particolare attenzione a queste dinamiche.

Che cos’è il Piano Strutturale di Bilancio?

Introdotto dal Patto di stabilità e crescita dell’Unione Europea, in vigore dal 30 aprile 2024, il piano strutturale di bilancio ha l’obiettivo di definire le linee guida per la spesa pubblica e gli investimenti futuri dei Paesi membri. Per nazioni con elevati livelli di debito, come l’Italia, questo piano implica un obbligo di riduzione del debito pubblico, in media dell’1% all’anno se il rapporto debito/PIL supera il 90% e dello 0,5% se compreso tra il 60% e il 90%. Al 2023, l’Italia registra un rapporto debito/PIL del 137,3%, uno dei più alti dell’Unione Europea.

Inoltre, il Patto impone che, se il deficit di un Paese supera il 3% del PIL, come nel caso dell’Italia (che nel 2023 ha registrato un deficit del 7,4%), questo debba essere ridotto durante i periodi di crescita economica, con l’obiettivo di scendere al 1,5%. Queste rigide regole pongono sfide significative per la manovra finanziaria.

Riuscirà l’Italia a Rispettare le Regole Fiscali UE?

Secondo Javier Rouillet, senior vice president di Morningstar DBRS, il governo italiano potrebbe riuscire a mantenere il deficit al 3,7% del PIL nel 2025, anche se potrebbero verificarsi lievi scostamenti. Tuttavia, la proroga di alcune misure economiche, come la riduzione del cuneo fiscale e la fusione delle aliquote più basse dell’Irpef, potrebbe aumentare la pressione sul bilancio statale, soprattutto se non verranno adottate misure compensative adeguate.

Il debito pubblico, una volta stabilizzato, richiederà ulteriori aggiustamenti per rispettare le regole fiscali dell’UE, ma l’Italia dovrà anche affrontare il problema della crescita economica stagnante.

La Bassa Crescita Economica e il Debito

Uno dei fattori chiave che incide negativamente sulle finanze pubbliche è la crescita economica lenta. Il PIL italiano ha registrato un aumento dello 0,2% nel secondo trimestre del 2024 rispetto al trimestre precedente, con un incremento annuo dello 0,9%. Tuttavia, la crescita acquisita per il 2024 è stata rivista al ribasso, attestandosi allo 0,6% rispetto alle previsioni precedenti (+1%).

Questa crescita insufficiente complica la gestione del debito pubblico, poiché una minore espansione economica implica meno ricchezza disponibile per ripagare il debito. Inoltre, l’Italia continua a dover affrontare uno spread BTP-Bund più alto rispetto ad altre economie europee, a causa dell’elevato premio richiesto dagli investitori per detenere titoli di Stato italiani.

I Settori Critici: Manifatturiero e Mercato del Lavoro

La debolezza del settore manifatturiero, evidenziata da un calo della produzione industriale del 0,9% a luglio 2024 e del 3,2% nei primi sette mesi dell’anno, costituisce un’ulteriore sfida per la crescita. Questo settore, tradizionalmente uno dei motori dell’economia italiana, sta affrontando difficoltà a causa della concorrenza internazionale e delle conseguenze della crisi post-Covid.

Al contrario, il mercato del lavoro sembra resistere, con un tasso di occupazione ai livelli più alti degli ultimi trent’anni. Tuttavia, la crescita modesta del reddito reale continua a rappresentare una sfida. Secondo Goldman Sachs, dal 2019, la retribuzione media per dipendente è cresciuta quasi del 9% in meno rispetto al resto dell’area euro, contribuendo alla cosiddetta “svalutazione interna”.

Gli Impatti sui Titoli di Stato e i Rischi per gli Investitori

L’aumento del debito pubblico, ormai vicino alla soglia dei 3.000 miliardi di euro (2.949 miliardi a giugno 2024), rappresenta un rischio concreto per chi investe in titoli di Stato italiani. Il governo si trova a dover bilanciare la necessità di sostenere la crescita economica con l’esigenza di ridurre il deficit.

Le prospettive economiche più deboli, unite a un rallentamento della crescita e a un possibile fallimento nel raggiungimento degli obiettivi di consolidamento fiscale, potrebbero far aumentare lo spread BTP-Bund a 150 punti base entro la fine del 2024, rendendo i titoli di Stato italiani meno appetibili per gli investitori. Inoltre, i tagli fiscali previsti per il 2025 potrebbero portare il deficit fiscale al 4,1% del PIL, un valore superiore alle previsioni iniziali.

Nonostante ciò, la scadenza media relativamente lunga del debito pubblico italiano e la solida domanda del settore retail potrebbero attenuare l’impatto di eventuali oscillazioni nei rendimenti, secondo Morningstar DBRS.

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