Pubblicato il 3 ottobre 2024 su Punti di vista sul mercato

La transizione elettrica mette in crisi l’industria automobilistica europea

Nel corso delle ultime due settimane, colossi dell’automotive come BMW, Volkswagen e più recentemente Stellantis hanno annunciato una revisione al ribasso delle previsioni per il 2024. La causa principale è l’impatto della difficile transizione verso i veicoli elettrici, con i produttori cinesi e Tesla che continuano a dominare il mercato globale, nonostante l’introduzione di dazi da parte dell’Unione Europea sui veicoli provenienti dalla Cina.

Settore automobilistico europeo in difficoltà

La situazione attuale del mercato automobilistico in Europa è segnata da un calo significativo delle vendite, influenzato da diversi fattori: i costi elevati della transizione verso l’elettrico, la forte concorrenza dei marchi cinesi e il cambiamento delle abitudini dei consumatori, che stanno riducendo l’uso dell’automobile. Questi elementi stanno mettendo sotto pressione i margini operativi delle case automobilistiche e, di conseguenza, a rischio migliaia di posti di lavoro lungo l’intera filiera produttiva.

Le indiscrezioni su una possibile fusione tra Stellantis e Renault continuano a circolare. Questa operazione potrebbe dare vita a un super gruppo con una ventina di marchi sotto lo stesso ombrello, con la potenzialità di contrastare meglio le sfide del mercato e la crescente concorrenza.

Crollo in Borsa e riduzione delle previsioni per il 2024

Stellantis è solo l’ultima in ordine di tempo ad aver abbassato le proprie previsioni, citando problemi di performance nel mercato nordamericano e un deterioramento delle dinamiche competitive globali, soprattutto a causa dell’intensificarsi della concorrenza cinese. Il gruppo ha rivisto al ribasso il proprio margine operativo per l’intero 2024, stimando ora un margine tra il 5,5% e il 7%, una riduzione netta rispetto al precedente obiettivo in doppia cifra. Questa revisione è dovuta principalmente alle azioni correttive in Nord America e alle vendite inferiori alle aspettative a livello globale.

Le ripercussioni sul mercato azionario sono state immediate. A Piazza Affari, il titolo Stellantis ha perso il 14,72%, segnando la peggior performance degli ultimi due anni. Anche Renault ha subito una contrazione del 5,52%, trascinando verso il basso l’intero comparto.

I segnali di crisi nel settore del lusso

Anche il segmento delle auto di lusso non è immune alla crisi. Aston Martin ha registrato un crollo del 25% alla Borsa di Londra, dopo aver comunicato di non aspettarsi più un flusso di cassa positivo nel primo semestre del 2024 e di dover ridurre i suoi volumi di vendita all’ingrosso di circa 1.000 veicoli. Il margine di profitto lordo per l’anno sarà “modestamente” inferiore al 40%, contro un obiettivo iniziale del 40% circa.

Mercedes-Benz ha abbassato per due volte il suo obiettivo di redditività annuale, a causa di un clima economico sfavorevole, soprattutto in Cina. Il titolo ha perso il 3,2% in Borsa.

Anche BMW ha rivisto i suoi obiettivi per il 2024, principalmente a causa di un problema ai freni che ha portato al richiamo e al blocco delle consegne di 1,5 milioni di veicoli. Per il prossimo anno, BMW prevede una leggera diminuzione delle consegne rispetto all’anno precedente, con impatti negativi sulla redditività aziendale.

La situazione del settore automotive europeo

Il settore dell’automotive in Europa rappresenta un contributo economico cruciale, generando un valore di 460 miliardi di euro per il PIL europeo e impiegando 4 milioni di lavoratori. Tuttavia, le sfide legate alla transizione elettrica, combinate con le difficoltà legate alle catene di approvvigionamento e la concorrenza internazionale, stanno spingendo l’industria verso una profonda crisi, con potenziali chiusure di stabilimenti storici e tagli occupazionali che potrebbero colpire migliaia di dipendenti in tutto il continente.

La situazione richiede misure correttive e decisioni strategiche immediate per evitare un deterioramento ulteriore delle condizioni del mercato e preservare la competitività delle case automobilistiche europee sul piano globale.

Fonte: Link 

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