Pubblicato il 22 agosto 2024 su Punti di vista sul mercato

Inflazione USA: I Dati Favoriscono un Taglio dei Tassi a Settembre

Il calo continuo dell’inflazione negli Stati Uniti sta aumentando le pressioni sulla Federal Reserve affinché riduca i tassi d’interesse già nella prossima riunione di settembre.

L’ultimo rapporto sull’indice dei prezzi al consumo (CPI) di luglio mostra che il tasso annuo di inflazione è sceso al livello più basso dall’inizio del 2021, consolidando le aspettative degli investitori per un allentamento della politica monetaria da parte della Fed.

Secondo il Bureau of Labor Statistics, il CPI è aumentato del 2,9% rispetto all’anno precedente e dello 0,2% rispetto al mese di giugno. Anche il core CPI, che esclude i settori volatili di cibo ed energia, ha registrato un aumento del 3,2% su base annua e dello 0,2% rispetto al mese precedente. Questi dati rientrano nelle previsioni degli economisti, confermando un trend di moderazione dell’inflazione.

Segnali Positivi per un Taglio dei Tassi

Preston Caldwell, capo economista statunitense di Morningstar, ritiene che questi numeri rafforzino l’ipotesi di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve a partire da settembre. Anche se Caldwell avverte che i dati mensili sull’inflazione potrebbero rivelarsi ancora volatili, ritiene che il rischio di un rallentamento economico sia ora più rilevante rispetto alla possibilità di una nuova impennata inflazionistica.

Alcuni analisti ritengono che la Fed abbia aspettato troppo a lungo per agire, considerando l’aumento della disoccupazione e i timori di recessione. Sebbene Caldwell non preveda uno scenario di recessione, riconosce che un rallentamento economico potrebbe contribuire a risolvere il problema dell’inflazione.

Andamento del CPI Core e delle Componenti Principali

Nel mese di luglio, il CPI core ha segnato un aumento dello 0,2%, mantenendosi in linea con il mese di giugno. Complessivamente, il CPI è cresciuto del 2,9% su base annua, leggermente al di sotto del 3% registrato a giugno.

Un fattore importante che ha contribuito a questo rallentamento è stato il calo dei prezzi delle automobili, sia nuove che usate. Anche il costo dell’abbigliamento ha registrato una diminuzione, portando a una riduzione complessiva dello 0,3% nei beni di consumo non durevoli.

Caldwell evidenzia inoltre l’impatto del rallentamento della crescita salariale, che ha portato a un calo dell’inflazione nei settori dei servizi, come i ristoranti, dove l’inflazione è scesa al 4,1% rispetto all’8,8% di marzo 2023. Questo potrebbe rappresentare un ulteriore segnale di raffreddamento dell’inflazione in diversi settori.

Persistenza dell’Inflazione nel Settore Abitativo

Nonostante i segnali di rallentamento in altre aree, l’inflazione nel settore abitativo è rimasta relativamente elevata, con un aumento dello 0,38% a luglio, rispetto allo 0,23% del mese precedente. Le spese abitative, che includono affitti e costi per i proprietari, continuano a essere un fattore trainante dell’inflazione complessiva.

Secondo Caldwell, l’inflazione legata agli alloggi è responsabile del mantenimento dell’inflazione di base al di sopra dell’obiettivo del 2% fissato dalla Fed. Tuttavia, dati recenti sugli affitti indicano che potremmo assistere a un ulteriore rallentamento dell’inflazione nel settore abitativo nei prossimi mesi.

Le Prospettive per un Taglio dei Tassi a Settembre

Alla luce di questi sviluppi, i mercati finanziari sembrano prevedere un taglio dei tassi d’interesse già nella riunione di settembre. Gli strumenti di monitoraggio del mercato, come il CME FedWatch Tool, indicano una probabilità del 56,5% di una riduzione dello 0,25% dei tassi sui federal funds, mentre una riduzione più ampia dello 0,50% ha una probabilità leggermente inferiore. Inoltre, i mercati prevedono che il tasso sui federal funds possa scendere tra il 4,25% e il 4,50% entro la fine del 2024, con un calo complessivo di un punto percentuale.

Caldwell prevede che il prossimo taglio dei tassi sarà dello 0,25%, portando il tasso target sui fed funds in un intervallo compreso tra il 5,00% e il 5,25%. Sebbene l’aumento della disoccupazione rappresenti un segnale di allarme, gli altri indicatori del mercato del lavoro restano favorevoli. Caldwell sottolinea che l’attività economica continua a espandersi, anche se a un ritmo più moderato.

A lungo termine, Caldwell sostiene che una politica monetaria ottimale richiederebbe una riduzione più decisa dei tassi di interesse. I mercati sembrano allinearsi a questa prospettiva, con previsioni di un taglio complessivo del 2% entro settembre 2025.

Fonte: Link

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