Inflazione Probabile taglio dei tassi BCE a ottobre
Nel mese di settembre, l’inflazione nell’area euro è scesa all’1,8%, scendendo sotto la soglia del 2% fissata dalla Banca Centrale Europea (BCE) e allineandosi con le previsioni degli economisti.
Secondo i dati preliminari di Eurostat, l’indice dei prezzi al consumo ha registrato un incremento annuale dell’1,8%, in calo rispetto al 2,2% di agosto e al 2,6% di luglio. Anche l’inflazione “core”, che esclude energia e alimentari, è diminuita leggermente al 2,7% dal 2,8% del mese precedente.
L’analisi degli esperti: inflazione al ribasso, BCE pronta al taglio dei tassi
Michael Field, Strategist di Morningstar, ha commentato: “Il continuo calo dell’inflazione è una buona notizia per gli investitori. Con l’inflazione scesa al di sotto del 2%, la BCE sembra sempre più incline a intervenire con ulteriori tagli ai tassi entro fine anno.”
Field ha aggiunto che l’inflazione “core”, pur restando sopra il target del 2%, sta comunque seguendo una traiettoria favorevole. Con l’inflazione vicina agli obiettivi e il mercato del lavoro stabile, ci sono buone probabilità che la BCE continui il suo percorso di riduzione dei tassi entro la fine del 2024.
L’inflazione nelle principali economie europee
Il calo dell’inflazione è stato sostenuto principalmente dalle maggiori economie dell’Eurozona. In Germania, l’aumento dei prezzi è rallentato all’1,6% annuo, rispetto all’1,97% di agosto. Tuttavia, l’inflazione di fondo rimane al 2,7%, secondo l’ufficio statistico tedesco Destatis.
Carsten Brzeski, Head of Global Macro di ING, ha sottolineato che “la discesa dell’inflazione in Germania rafforza la possibilità di un taglio dei tassi da parte della BCE a ottobre. L’effetto dei prezzi energetici più bassi ha giocato un ruolo fondamentale in questo calo.”
Anche in Francia e Spagna i tassi di inflazione hanno mostrato segnali di rallentamento. In Francia, l’inflazione è scesa all’1,2% a settembre, mentre in Spagna si è ridotta all’1,5%, rispetto al 2,2% del mese precedente.
In Italia, l’inflazione ha rallentato allo 0,7% annuo, in base alle stime preliminari dell’ISTAT, mentre nei Paesi Bassi, nonostante un lieve calo, l’inflazione è rimasta relativamente alta al 3,5%.
Taglio dei tassi BCE atteso a ottobre
Con l’inflazione in diminuzione, cresce la probabilità di un nuovo taglio dei tassi da parte della BCE. La prossima riunione della banca centrale è fissata per il 17 ottobre e, secondo molti analisti, è probabile un taglio di 25 punti base.
Olaf van den Heuvel, CIO di Aegon Asset Management, ha commentato: “Dopo i recenti dati, il mercato è ormai convinto di un taglio dei tassi già a ottobre.”
Anche la presidente della BCE, Christine Lagarde, ha dato indicazioni in questa direzione. Durante un’audizione al Parlamento europeo, ha affermato che gli sviluppi recenti rafforzano la fiducia della BCE nel riportare l’inflazione all’obiettivo previsto.
Deutsche Bank ha anticipato che la BCE potrebbe rivedere al ribasso le proprie previsioni inflazionistiche già a dicembre, accelerando la convergenza dell’inflazione verso il target del 2% entro il quarto trimestre del 2025.
La BCE pronta ad agire dopo i primi tagli del 2024
A settembre, la BCE ha già ridotto il tasso di deposito di 25 punti base, portandolo al 3,50%. Questo ha seguito un taglio analogo effettuato a giugno, che aveva segnato il primo intervento di questo tipo in cinque anni.
Con i recenti dati sull’inflazione e la pressione al ribasso sui prezzi, la BCE potrebbe continuare a mantenere una linea accomodante, rafforzando la sua strategia di riduzione graduale dei tassi per sostenere la ripresa economica nell’area euro.
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