2025 sarà l’anno della Cina?
Secondo Morningstar, ci sono prospettive interessanti per investire sia in Cina che in Giappone, con mercati che offrono opportunità, ma anche qualche incertezza.
Il contesto giapponese: il 2024 tra alti e bassi
L’anno scorso, il Giappone è partito con entusiasmo, con l’indice Nikkei 225 che ha toccato nuovi record, superando i massimi del 1989. Tuttavia, il rally si è arrestato quando, a luglio, la Banca del Giappone ha introdotto una stretta creditizia e i dati economici hanno deluso le aspettative.
Secondo Lorraine Tan, direttrice della ricerca azionaria in Asia per Morningstar, il 2024 è stato un anno di consolidamento dopo i successi del 2023. Nonostante le valutazioni azionarie giapponesi non siano più convenienti come due anni fa, ci sono ancora settori con potenziale, come quello finanziario, che beneficia della fine della politica dei tassi zero della Banca del Giappone. Inoltre, le esportazioni rimangono competitive grazie al deprezzamento dello yen, sebbene questo stia causando un aumento dell’inflazione interna.
Secondo Tan, settori come l’automazione industriale, con aziende come Fanuc e Harmonic Drive Systems, e i brand di consumo, come Shiseido, presentano opportunità grazie alla ripresa economica della Cina, che sostiene la domanda estera.
Cina: uno sguardo alle misure di stimolo
Dal lato cinese, il governo ha introdotto diverse misure per stimolare la domanda interna e il settore immobiliare. Tra queste figurano tagli ai tassi d’interesse, incentivi per l’acquisto di case e liquidità alle banche. Tuttavia, il grande pacchetto da 10.000 miliardi di yuan annunciato a novembre per gestire i debiti delle amministrazioni locali non ha soddisfatto le aspettative.
Secondo Kai Wang, analista senior di Morningstar, l’economia cinese mostra ancora segni di debolezza, ma alcuni settori stanno beneficiando del cambiamento. Il comparto dei consumi ciclici è interessante, con sconti sul fair value tra il 20% e il 25%. Si prevede una ripresa della fiducia dei consumatori entro la metà del 2025, con un incremento della domanda di beni di consumo e servizi, come i viaggi e la ristorazione.
Tra i nomi preferiti dagli analisti spiccano Tencent, Yum China, e società di beni di largo consumo come Kweichow Moutai e Luzhou Laojiao, particolarmente apprezzate per la loro solidità e capacità di affrontare le sfide del mercato.
Rischi geopolitici: dazi e incertezze
Lo scenario politico internazionale rimane una variabile cruciale. Il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca solleva preoccupazioni per potenziali nuove tariffe commerciali, che potrebbero avere un impatto sulle esportazioni cinesi. Tuttavia, Wang consiglia di concentrarsi su settori autosufficienti, come i servizi e i beni di consumo, meno esposti al mercato americano.
Anche per il Giappone, eventuali tariffe potrebbero influire su alcuni settori industriali, ma non dovrebbero colpire le aziende più diversificate, come Sony, che gode di una posizione di forza nei mercati globali.
Meglio Cina o Giappone nel 2025?
Per il 2025, la Cina presenta valutazioni più allettanti rispetto al Giappone, ma a fronte di una maggiore volatilità. Secondo Tan, il Giappone rimane interessante per settori come l’automazione e le banche, mentre la Cina offre opportunità nei consumi e nei servizi.
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