Meno risparmi per le famiglie italiane
Nel secondo trimestre del 2023, il risparmio delle famiglie italiane ha continuato a diminuire, mentre il potere d’acquisto è sceso e il reddito disponibile è diminuito leggermente. Ecco i dettagli:
La propensione al risparmio delle famiglie è scesa al 6,3%, in calo rispetto al 3,1% registrato nello stesso periodo del 2022 e dell’0,4% rispetto al trimestre precedente. Questo livello è ancora molto al di sotto di quello precedente alla pandemia di COVID-19.
Il potere d’acquisto delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,2% su base trimestrale e dell’1,7% su base annua.
Il reddito disponibile delle famiglie è diminuito dello 0,1%, mentre i consumi sono aumentati dello 0,2%.
La pressione fiscale è rimasta invariata al 42,0%.
Nel secondo trimestre, il tasso di investimento degli italiani è sceso all’8,1%, con una diminuzione degli investimenti fissi lordi del 2,9%. Il tasso di investimento delle società non finanziarie è rimasto stabile al 22,7%, ma la quota di profitto è scesa dell’1,9 punti percentuali al 43,2%.
Confesercenti stima che nel corso dei primi sei mesi del 2023 siano andati persi circa 20 miliardi di euro di risparmi delle famiglie, poiché le famiglie stanno riducendo la loro capacità di risparmio per mantenere i livelli di consumo. Questa tendenza è una risposta alla perdita di potere d’acquisto, che ha portato a una riduzione dei consumi di circa 8 miliardi di euro in sei mesi, pari a oltre 300 euro in meno per famiglia.
Inoltre, nel secondo trimestre del 2023, il PIL italiano è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente. La crescita annuale è stata rivista leggermente al ribasso, passando dallo 0,4% all’0,3%. Il deficit pubblico in rapporto al PIL è stato del -5,4%, mentre il saldo primario (indebitamento netto degli interessi passivi) è risultato negativo al -0,8% del PIL.
La situazione economica riflette il forte impatto dell’inflazione sulle famiglie italiane, che stanno cercando di mantenere i loro consumi a scapito del loro risparmio.
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