Pubblicato il 26 ottobre 2023 su Punti di vista sul mercato

Inflazione preoccupa

La lotta contro l’inflazione è ancora in corso, nonostante un costante calo dell’indice dei prezzi al consumo dal picco di giugno 2022. Questo solleva la possibilità che la Federal Reserve possa mantenere i tassi di interesse elevati per più tempo di quanto molti anticipino, secondo Tim Murray, analista dei mercati finanziari presso T. Rowe Price.

“L’indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti è sceso costantemente dall’8,93% registrato a giugno 2022”, spiega Murray. “Nonostante i dati più alti registrati a luglio e agosto 2023, l’indice dei prezzi al consumo core, che esclude gli alimentari ed l’energia, ha continuato a diminuire. Questo ha portato a speculazioni sulla possibilità che la Federal Reserve possa presto passare da un aumento dei tassi di interesse a una riduzione. Nonostante questi dati incoraggianti, le tendenze a breve termine, che di solito forniscono una visione più chiara dell’inflazione attuale, sono preoccupanti. La media mobile dei prezzi al consumo degli ultimi tre mesi è passata dal 1,9% di luglio al 3,98% ad agosto.”

In particolare, Murray osserva una diminuzione nell’inflazione “shelter”, che rappresenta il 34% del paniere del CPI degli Stati Uniti a agosto 2023. Gli indicatori futuri indicano una costante tendenza al ribasso. “Tuttavia,” aggiunge, “altri settori sono soggetti a pressioni al rialzo a breve e medio termine, in particolare l’energia, che ha subito una brusca inversione al rialzo ad agosto a seguito dell’impennata dei prezzi del petrolio.”

Murray sottolinea che i fondamentali del settore energetico indicano un aumento dei prezzi del petrolio. “La risposta dell’offerta globale all’aumento dei prezzi del petrolio è stata modesta. Nel frattempo, il numero di piattaforme petrolifere e di gas attive negli Stati Uniti, un indicatore chiave delle tendenze nell’offerta energetica, è diminuito. Le scorte di petrolio si stanno esaurendo rapidamente e ci sono segnali precoci che suggeriscono che gli aumenti di produttività nell’industria petrolifera statunitense potrebbero aver toccato il picco dopo oltre un decennio di crescita.”

Nel futuro, Murray afferma che “il bilancio tra la frenata nei prezzi degli alloggi e l’aumento dei costi in altri settori, come l’energia, potrebbe indurre la Fed a mantenere i tassi di interesse elevati per più tempo di quanto previsto da molti investitori”. Di conseguenza, conclude l’analista, “il nostro Comitato per l’Asset Allocation ha recentemente incrementato l’esposizione agli asset reali, inclusi ampi investimenti in titoli legati al settore energetico, e ha ridotto le posizioni nei titoli del Tesoro a lungo termine, che potrebbero subire venti sfavorevoli se i tassi d’interesse rimarranno elevati per un periodo prolungato.”

Fonte: Link 

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