Il Digital Service Act (DSA) e il suo Impatto sui Giganti del Web
Da venerdì scorso, i giganti del web che contano più di 45 milioni di utenti mensili attivi sono chiamati a rispettare una nuova legge europea sui servizi digitali. Questa legge impone loro di adottare maggiore moderazione dei contenuti, trasparenza e garanzie sulla privacy, con un’enfasi particolare sulla protezione dei minori.
Al momento, diciannove piattaforme sono interessate, tra cui ex Twitter (ora X), TikTok, Instagram, Wikipedia, Zalando, AliExpress, Amazon, Apple AppStore, Bing, Booking, Facebook, Google Ricerca, Google Play, Google Maps, Google Shopping, LinkedIn, Pinterest, Snapchat e YouTube. A febbraio, queste regole saranno estese anche alle piattaforme più piccole.
Va notato che Amazon e Zalando hanno presentato ricorso alla Corte europea contro la loro inclusione in questa lista, ma nel frattempo sono tenuti a rispettare le nuove regole.
Il commissario europeo al Mercato interno e all’Industria, Thierry Breton, ha sottolineato che il DSA non rappresenta un atto di censura, ma piuttosto mira a garantire maggiore trasparenza nei processi algoritmici, nei bot e negli annunci personalizzati. La legge richiede inoltre la rapida rimozione dei contenuti illegali quando vengono segnalati e la chiara identificazione dei contenuti generati dall’intelligenza artificiale.
Oltre alla protezione dei minori, la legge pone l’accento sulla lotta alla disinformazione e alla propaganda filo-russa, in vista delle elezioni europee del prossimo anno.
La legge stabilisce anche chiaramente i passaggi da seguire in caso di moderazione dei contenuti e la possibilità di presentare ricorso. Inoltre, richiede alle piattaforme di spiegare perché raccomandano determinati contenuti in base al profilo degli utenti e di identificare chiaramente la pubblicità e i suoi promotori. Le aziende dovranno presentare rapporti annuali sul rispetto dei requisiti e rendere disponibili gli algoritmi che influenzano la visualizzazione dei contenuti alle autorità e ai ricercatori esterni.
In caso di violazioni, sono previste multe fino al 6% del fatturato globale e la possibilità di messa al bando in caso di recidiva.
Molte delle aziende interessate hanno già preso misure per conformarsi a queste nuove regole, con TikTok che ha assunto oltre mille persone per questo scopo e altre società come Meta (la società madre di Facebook e Instagram), Google e Microsoft che stanno già adottando modifiche significative per adeguarsi alle nuove norme. Elon Musk, proprietario di X, ha dichiarato che stanno lavorando “duramente” per essere conformi.
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