Etf in crescita: asset superano i 10mila miliardi di dollari
Il mercato degli Exchange Traded Fund (ETF) ha registrato un solido inizio nel 2023, in continuità con l’anno precedente, secondo i dati forniti da Refinitiv. Nonostante un periodo caratterizzato da incertezza, il settore globale dei fondi passivi ha attirato flussi per un totale di 334 miliardi di dollari, portando l’ammontare complessivo degli asset gestiti a oltre 10.200 miliardi di dollari. Questo successo riflette un crescente interesse verso gli Stati Uniti e un cambiamento nei portafogli degli investitori, con una maggiore enfasi sui redditi fissi. Questi sviluppi sono influenzati sia dal contesto macroeconomico che dalle aspettative degli operatori.
Gli Stati Uniti rimangono il principale domicilio per l’industria degli ETF, con 7.334 miliardi di dollari allocati in prodotti passivi statunitensi. Nel primo semestre dell’anno, gli Stati Uniti hanno attratto flussi di nuova liquidità per un totale di 213 miliardi di dollari. L’America del Nord, che include anche il Canada, rappresenta il 74,5% degli asset totali. L’Europa segue a distanza con 1.538 miliardi di dollari, seguita dall’Asia-Pacifico con 1.035 miliardi. Al contrario, gli ETF domiciliati in Sud e Centro America hanno registrato performance negative, con masse per 17,2 miliardi e perdite nette di 500 milioni.
Per quanto riguarda l’allocazione degli asset, la maggior parte degli investimenti, pari a circa 7.908 miliardi di dollari, è concentrata in ETF azionari. Tuttavia, la recente correzione dei mercati ha reso gli investimenti in obbligazioni nuovamente attraenti in termini di rendimento, e il settore obbligazionario sembra finalmente decorrelato dall’azionario. Gli ETF obbligazionari detengono il secondo posto per patrimonio gestito, con 1.945,9 miliardi di dollari, e hanno registrato sottoscrizioni per oltre 160 miliardi. Altri flussi significativi sono andati agli ETF azionari (+158,0 miliardi), a quelli del mercato monetario (+8,1 miliardi) e agli ETF alternativi (+7,7 miliardi). Nel frattempo, i prodotti immobiliari sono rimasti sostanzialmente stabili, mentre gli ETF sulle materie prime e quelli misti hanno perso quota (-0,3 miliardi e -0,2 miliardi rispettivamente).
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