Pubblicato il 21 marzo 2022 su Conosci i Gestori

Fundstore presenta Comgest

Comgest Asset Management è una società di gestione indipendente, tra le più importanti su scala internazionale. 

Fondata a Parigi nel 1985, è portavoce di un approccio definito quality growth, che coniuga la crescita a lungo termine con uno stile di investimento responsabile e attento ai temi caldi di oggi, come sostenibilità e problematiche sociali. 

Nei quasi 40 anni trascorsi dalla sua fondazione, Comgest ha visto il proprio patrimonio aumentare significativamente e le proprie sedi moltiplicarsi in Europa, Asia e Stati Uniti.

Oggi, è al servizio di clienti prestigiosi come fondi pensione internazionali e banche centrali, che si fidano del suo approccio data-driven contrario a strategie rischiose basate su performance a breve termine. 

Fundstore racconta Comgest

La storia di Comgest

Comgest Asset Management nasce dall’idea di Jean-François Canton e Wenig Von Gaudecker. I fondatori si ispirano fin da subito allo stile d’investimento a lungo termine di Warren Buffett, non a caso conosciuto come l’oracolo di Omaha, che desiderano applicare al mercato europeo e asiatico: nasce così l’approccio quality growth, il marchio di fabbrica della società fin dagli albori.

La storia di Comgest è senza dubbio peculiare, ma non perché, come si potrebbe pensare, costellata da repentini cambi di rotta.

Al contrario, è una storia caratterizzata da un tratto insolito: l’immutabilità, non intesa come arretratezza reazionaria, ma come coerenza con i propri valori e coraggio di sostenerli.

Certamente, da quella prima sede a Parigi, Comgest è cresciuta esponenzialmente. Oggi la società ha sedi a Hong Kong, Dublino, Dusseldorf, Amsterdam, Tokyo, Singapore, Boston, Milano, Bruxelles e Sidney. L’organico è cresciuto da cinque persone con solo due professionisti di investimento – gli stessi fondatori – a 193 dipendenti dei quali 49 sono professionisti di investimento. Le masse gestite nel 2021 hanno varcato la soglia dei 38,8 miliardi di euro.

Nonostante questa notevole espansione, Comgest è rimasta fedele all’approccio quality growth e allo spirito dei suoi fondatori, indipendentemente dal periodo storico e dalle diverse regioni del mondo in cui oggi operano i suoi team di investimento. 

L’immutabilità è un valore che è stato abbracciato dagli amministratori delegati che si sono susseguiti in oltre trentacinque anni, come emerge da diverse dichiarazioni e interviste. 

Nel 2015, Vincent Strauss dichiara che non c’è nulla di nuovo in arrivo nel futuro della società, perché l’obiettivo principale di Comgest è quello di adattarsi all’ambiente in cui opera rimanendo sempre fedele alla propria personalità. 

Nel 2016, Arnaud Cosserat, attuale CEO, manifesta la stessa aspirazione alla stabilità.

Se di solito gli amministratori delle case di gestione, soprattutto se appena nominati, non vedono l’ora di dare un’immagine avanguardistica di sé, sottolineando come il proprio mandato stravolgerà la società in positivo, Cosserat, entrato in Comgest nel 1996 come analista e gestore di portafoglio, evidenzia invece quanto poco sia cambiata la società dalla sua fondazione e quanto poco cambierà anche in futuro. 

Nonostante questa grande costanza di convinzioni e di valori, Comgest è riuscita sempre a rimanere al passo con i tempi, come dimostra l’attenzione per le tematiche sociali, di sostenibilità ambientale e governance aziendale.

La sostenibilità: uno dei valori di Comgest

Nel 2010, con il nuovo CEO Vincent Strauss al timone, Comgest accelera significativamente il suo percorso verso i criteri ESG.

A marzo del 2010, la società sottoscrive i Principi per l’Investimento Responsabile (PRI) delle Nazioni Unite.

Nel 2012, adotta una vera e propria politica di investimento responsabile, con l’obiettivo di integrare definitivamente i criteri ESG nei processi di investimento. 

La società aderisce a diversi codici nazionali di gestione responsabile, tra cui lo US Stewardship Code e il Japan Stewardship Code. Diventa parte della Climate Action 100+, un’iniziativa lanciata nel dicembre 2017 e volta a incoraggiare le aziende maggiormente responsabili delle emissioni di CO2 a intraprendere azioni per correggere i processi di produzione e distribuzione, contrastando così il cambiamento climatico. Si unisce anche a reti e comitati volti a migliorare gli standard di corporate governance a livello internazionale, come l’International Corporate Governance Network (ICGN) e il Corporate Governance Committee (AFG). 

Nel 2017, Comgest decide di rendere più organico e strutturale il suo impegno filantropico e sociale attraverso la creazione di Comgest Foundation. 

Nel 2020, lancia le strategie “PLUS”, sempre basate sull’approccio quality growth ma che escludono gli investimenti in combustibili fossili e mirano a una totale conformità alle etichette europee per gli investimenti socialmente responsabili (SRI). 

Infine, dall’1 gennaio 2022, Comgest aderisce al Sustainable Finance Disclosure Regulation (SFDR) dell’UE, rendendosi disponibile a dichiarare apertamente – e a correggere – quelle decisioni d’investimento che rischiano di avere conseguenze negative in termini di sostenibilità. 

La filosofia d’investimento

In che cosa consiste dunque l’approccio quality growth di Comgest? 

Una filosofia d’investimento di questo tipo si caratterizza per uno stile responsabile che persegue una crescita di qualità sul lungo termine

Questo significa che mantenere il livello qualitativo dei fondi è molto più importante dell’incremento delle masse gestite o delle performance a breve termine rispetto al benchmark di riferimento. 

Secondo questa filosofia, sono gli utili per azione (EPS) il vero volano della crescita dei prezzi delle azioni sul lungo termine, inteso da Comgest come un periodo di circa cinque anni. Ecco perché questa casa di gestione include nei propri portafogli soltanto società che possano contare su determinati vantaggi competitivi, elevate barriere all’entrata e un forte potere di determinazione dei prezzi, caratteristiche che le rendono poco suscettibili all’andamento del ciclo economico.

L’ennesima prova del successo di questa strategia, volta a svincolare il più possibile i portafogli di investimento dall’andamento del mercato, è giunta nel 2020, annus horribilis per l’economia mondiale. Comgest non si è soltanto dimostrata all’altezza delle sfide portate dalla pandemia da coronavirus, ma ha anche aumentato il patrimonio gestito, l’organico e le attività in tutta la gamma dei suoi prodotti, oltre a registrare performance e rendimenti che sembrano essere immuni agli effetti della della crisi globale. 

Per riuscire a garantire una crescita di qualità sul lungo termine, Comgest adotta un approccio bottom-up basato su approfondite analisi interne e su uno stock picking estremamente selettivo.

Il processo inizia con una rassegna complessiva del mercato volta a creare una lista di società che soddisfino specifici criteri quantitativi e di crescita, e sono quindi da tenere sotto controllo. 

Successivamente, viene avviata un’analisi che dura diversi anni, per poter giungere a una comprensione profonda del modello di business della società: vengono considerati i fondamentali, individuate attività potenzialmente controverse e mantenuti contatti frequenti con i dirigenti, i fornitori, la concorrenza e gli esperti del settore di riferimento.

Si investe solo ed esclusivamente nel momento in cui le valutazioni si fanno particolarmente interessanti, sempre tenendo come orizzonte di riferimento un arco di tempo che va dai tre ai cinque anni. 

Cosserat descrive questo processo di analisi come “estremamente darwiniano” e, se si guardano i numeri, è davvero così. 

Negli ultimi 20 anni i team di investimento europei di Comgest hanno investito soltanto in circa 120 aziende. Questo significa una media di cinque o sei nuove idee all’anno, delle quali almeno un paio vengono scartate in ultima analisi. Anche i portafogli di investimento offerti comprendono di solito tra i 20 e i 50 titoli, un numero inferiore rispetto alla media. 

Una volta che Comgest sceglie di investire in una società, il rapporto che si crea è solitamente consolidato e duraturo. Basti pensare che in Europa, una società rimane in un portafoglio azionario mediamente meno di un anno; negli Stati Uniti soltanto 5 mesi. A Comgest, la media è di cinque anni e mezzo e alcune collaborazioni, come quella con Dassault Systèmes, azienda leader nel settore dei software, sono addirittura ventennali. 

Le ricerche condotte dai team di investimento di Comgest non sono soltanto di tipo finanziario, ma anche extra-finanziario. È proprio l’analisi extra-finanziaria dei cosiddetti soft factors che permette alla società di focalizzarsi sui fattori di crescita specifici delle aziende in cui investe, indipendentemente dal benchmark e dalla loro esposizione geografica e settoriale. 

Tra i fattori extra-finanziari, la chiave per determinare la qualità a lungo termine di una società consiste nei criteri ESG, considerati da Comgest non come un obbligo, ma come un’opportunità che offre un vantaggio competitivo sulle altre case di gestione. 

L’ottica a lungo termine di Comgest si sposa perfettamente con il concetto di sostenibilità, non soltanto ambientale, perché i rendimenti di una società dipendono in gran parte dalla salute della sua struttura. Ad esempio, i criteri di governance sono fondamentali per identificare le aziende meglio gestite e basate su modelli di business solidi. Per questo motivo, i team di ricerca indagano gli intenti strategici delle aziende, ma anche i comportamenti nei confronti di clienti e fornitori, attraverso collaborazioni frequenti con i vari dipartimenti delle risorse umane. 

La politica ESG di Comgest non si ferma all’analisi dei criteri, né all’esclusione dai propri portafogli azionari di società potenzialmente negative o operanti in settori controversi come le armi o il tabacco. Questa casa di gestione predilige un approccio attivo, volto a sostenere concretamente le aziende con un impatto sociale positivo.

Per questo Comgest Asset Management si impegna a votare in tutte le assemblee degli azionisti e a fornire ai propri clienti rapporti trimestrali sulle sue attività di investimento responsabile. 

Infine, come già menzionato, le valutazioni di Comgest sono slegate dal benchmark di riferimento, e allo stesso modo vengono gestiti anche i rischi, considerati in senso assoluto. 

In particolare, come vedremo in seguito, i rischi non vengono considerati dal punto di vista di un gestore, ma di un socio, perché la maggior parte dei gestori di questa società sono anche azionisti. 

I gestori

Comgest Asset Management può contare su grandi professionisti di investimento, con esperienza pluriennale e curriculum invidiabili. 

Tuttavia, non avrebbe senso riservare uno spazio ai singoli gestori di spicco, come abbiamo fatto per le altre case di gestione, perché questa società in particolare è stata concepita come una partnership tra tutti i dipendenti, di ieri e di oggi. 

Ecco perché, come già anticipato, i dipendenti che superano i due anni di collaborazione vengono incoraggiati ad acquistare le azioni della società, e a condividerne quindi le responsabilità, i rischi e le gratificazioni. Gli stessi fondatori, così come l’ex CEO Strauss, hanno continuato per anni ad essere membri del consiglio di amministrazione, oltre che, naturalmente, stakeholder di Comgest. 

Anche nella concezione del proprio organico è ancora vivo lo spirito collaborativo e partecipativo di Canton e Von Gaudecker, che hanno fin da subito dato grande importanza alla dimensione umana dell’azienda, concependola come un luogo in cui tutti hanno piena libertà di espressione e si prendono la responsabilità delle proprie convinzioni. Ancora una volta, ritorna prepotentemente il pensiero di Warren Buffett: i gestori di Comgest devono avere le tre qualità predilette dall’imprenditore americano: integrità, intelligenza ed energia.

“Se non hai la prima, le altre due ti uccideranno”. 

I prodotti di Comgest

Nell’edizione 2021 del report di Morningstar Fund Family 100, in cui vengono passati in rassegna i più grandi gestori europei, Comgest risulta tra le migliori società di gestione attive. 

In particolare, la società si classifica prima tra le case di gestione con la più alta concentrazione di fondi classificati above-average dai rating di sostenibilità di Morningstar, e terza tra le case di gestione con la più alta percentuale di classi di azione a cui Morningstar ha attribuito la medaglia d’oro, argento o di bronzo. 

Comgest è un gruppo internazionale dalla personalità forte e dalla solida cultura aziendale, in grado di rimanere saldamente ancorato ai propri valori fondanti guardando al tempo stesso al futuro

Se stai pensando di adottare una strategia d’investimento lungimirante, senza colpi di testa e con un orizzonte di lungo periodo, puoi trovare i prodotti Comgest in questa pagina

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