Pubblicato il 13 marzo 2020 su Punti di vista sul mercato

“Stay strong”

E’ la prima volta che la nostra generazione si confronta con una emergenza di questo tipo quindi non abbiamo dei punti di riferimento.

E’ la prima volta che la nostra generazione si confronta con una emergenza di questo tipo quindi non abbiamo dei punti di riferimento. Al di la’ dell’aspetto umano su cui ci sarebbe lungamente da parlare (comportamenti eroici, coraggiosi, morali, vigliaccheria, razzismo, violenza), vorrei concentrarmi sull’aspetto economico-finanziario.

Per poter capire il comportamento degli altri basta analizzare il nostro. In questi giorni non c’e’ razionalita’ perche’ siamo nella peggiore situazione per pianificare e non abbiamo certezze. Paura per i nostri cari, per noi, per i nostri risparmi, comportamenti impulsivi e dettati dall’istinto di sopravvivenza. Da quando dobbiamo vivere piu’ o meno reclusi ci accorgiamo di quanto abbiamo bisogno della liberta’ di muoverci e di incontrarci. Quindi prevedo festeggiamenti da campionato del mondo quando questa emergenza finira’ e torneremo alla vita normale.
Facile prevedere i mercati sospesi al rialzo quando si invertira’ il numero dei contagi. Nel frattempo serve una circolazione extracorporea per mantenere il sistema in vita mentre siamo tutti fermi e a questo devono pensare le autorita’ monetarie, il cui compito e’ mantenere vivo il flusso del credito.
Dopo qualche errore iniziale le autorita’ troveranno il sistema di contenere i danni. Ricordiamoci che la finanza e’ una convenzione e che non si deve sottovalutare la forza delle istituzioni, esempi ne sono la crisi del 2008 dove fu inventato il quantitative easing e piu’ recentemente la borsa cinese che non e’ scesa nonostante il coronavirus (perche’ ovviamente manipolata).

Gli stati invece devono gestire una chiusura produttiva non di un mese, come ad agosto, ma di tre e per fare questo devono rinviare tutte quelle scadenze di pagamento fiscale che normalmente avvengono in questo periodo. Le aziende devono in gran parte rimanere in piedi per garantire l’occupazione e dovrebbero avere una sospensione del pagamento dei contributi sul lavoro dipendente. Anche da un punto di vista contabile occorre innovare visto che sara’ difficile approvare i bilanci, mandare le comunicazioni di legge, eccetera.

Infine un ragionamento sui propri risparmi.
Supponiamo di avere una perdita del 10% ma di non essere completamente investiti: in questo caso, vista la difficolta’ di prevedere il futuro, la scelta migliore e’ quella di non realizzare la perdita ma di mediare con piccoli acquisti dilazionati nel tempo e attendere la fine dell’emergenza.
Qualora invece si sia gia’ totalmente investiti, la cosa migliore e’ verificare che il portafoglio sia composto da azioni di societa’ solide o di buoni fondi di investimento. Se questo non fosse, operare dei cambi, liquidando solo quello che pensiamo ci possa servire come liquidita’ immediata.

Questa crisi e’ per forza limitata nel tempo e sarei propenso a dire che ci sara’ una forte ripresa successiva. Naturalmente ci saranno delle vittime fra i piu’ deboli e quindi occorre concentrarsi sulle grandi capitalizzazioni. Attenti alla trappola dei dividendi che vista la eccezionalita’ della situazione potrebbero, in alcuni casi, non essere distribuiti.

Giovanni Bizzarri
Amministratore Delegato di Banca Ifigest e Founder di Fundstore.it

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