Fundstore presenta Fidelity International
Fidelity International è il ramo internazionale per la gestione del risparmio di Fidelity Investment, fondata a Boston nel 1946 da Edward C. Johnson II. Con un’attività di oltre 40 anni su tutti i mercati finanziari internazionali e masse gestite per un valore di 520,5 miliardi di euro, Fidelity International è senza dubbio tra le più importanti società di gestione di fondi al mondo.
Offre un’ampia gamma di soluzioni d’investimento a istituzioni finanziarie, banche centrali, fondi sovrani, consulenti e privati, per un totale di oltre 2,5 milioni di clienti basati in Asia, Pacifico, Europa, Medio Oriente e Sud America.
Fidelity International fonda la propria filosofia di investimento sulla ricerca e sulla tecnologia, che utilizza per assistere gli investitori nel migliore dei modi, senza mai trascurare il lato più umano della relazione con i propri clienti. Un esempio? Nel 1986, quando in Regno Unito, viene effettuata la primissima chiamata da cellulare, Fidelity inaugura la prima linea di assistenza telefonica gratuita.
Azienda di dimensioni globali, Fidelity International può contare sui migliori professionisti del settore degli investimenti, premurandosi allo stesso tempo di crescere un proprio pool di analisti e gestori in grado di garantire la stessa qualità di oggi anche negli anni a venire.
La storia di Fidelity international
La storia di Fidelity International inizia subito in grande: nel 1969, anno in cui viene aperta la sede centrale a Hamilton, nelle Bermuda, viene inaugurato anche un ufficio a Tokyo. Fidelity afferma fin da subito la sua presenza nell’intero territorio asiatico, diventando la prima società di gestione straniera a lanciare un fondo globale per gli investitori retail in Giappone.
Nel 1973 è la volta di Londra. L’avventura britannica di Fidelity comincia con un piccolo ufficio destinato alla ricerca, che diventa con gli anni il più grande centro di investimento della società. A Londra, Fidelity International diventa il primo gruppo internazionale a gestire fondi comuni autorizzati per conto di clienti del Regno Unito, oltre a offrire ai propri clienti giapponesi i titoli internazionali della piazza finanziaria britannica.
Negli anni ‘70 arrivano anche i primi investitori istituzionali, come il fondo sovrano di investimento che ancora oggi lavora con Fidelity.
Nel 1980, Fidelity International si separa ufficialmente da Fidelity Investment e continua la propria avventura insieme alla famiglia Johnson. Dal 2014 è Abigail Johnson, nipote del fondatore, a ricoprire le cariche di CEO e presidente di Fidelity International. Nel 2021, Johnson è stata nominata da Forbes la donna più potente del mondo della finanza e classificata al sesto posto nella classifica delle donne più potenti in assoluto. Sotto la sua guida, le masse gestite di Fidelity sono aumentate di più del 60%.
Gli anni ‘80 sono un periodo di grande espansione, sia territoriale, con l’apertura degli uffici di Hong Kong e Taiwan, sia dal punto di vista dell’offerta finanziaria. Fidelity inizia a investire per conto di fondi pensione collettivi e a offrire i primi prodotti a clienti privati. Nel 1988 nasce Fidelity Foundations, con l’obiettivo di reinvestire parte dei profitti della società in organizzazioni no-profit e progetti sociali di vario tipo.
Sono però gli anni ‘90 che sanciscono il successo della società come maggior operatore sul mercato cross border dei fondi d’investimento attivi.
All’inizio del decennio viene lanciata una gamma di fondi di diritto lussemburghese per investimenti multi-valuta, che rende disponibili i prodotti Fidelity anche nei paesi dell’Europa continentale, tra cui l’Italia, e in Asia. Alla metà degli anni 2000 Fidelity ha uffici a Shanghai, Singapore, Pechino, Sydney, Bruxelles e Mumbai.
Il 2008 è un anno turbolento per i mercati, ma la fiducia degli investitori in questa società non vacilla neanche durante la crisi finanziaria: al contrario, il numero di clienti che decidono di affidarsi a Fidelity continua ad aumentare. Nel settembre 2008, durante le ore più calde della crisi, Fidelity decide di estendere i propri orari di lavoro e rendersi reperibile per chiunque avesse bisogno urgente di informazioni. Le chiamate gestite sono 2.700.
Nel 2016 la sede principale della società viene trasferita a Dublino, con la certezza di trovare un ambiente dinamico e stimolante per una futura espansione. Che sia stato il nuovo quartier generale a essere di buon auspicio? A gennaio 2017, Fidelity International diventa il primo gestore patrimoniale a ottenere la registrazione in Cina come società di gestione dei fondi privati.
Nel 2018 Fidelity è tra le prime società di gestione ad avventurarsi nel mondo delle criptovalute, e nel 2019 viene creata Fidelity Asset Services, riservata alla custodia e al trading delle criptovalute per gli investitori istituzionali.
Neanche il coronavirus sembra aver fermato l’espansione di questa società, ormai un vero e proprio colosso di dimensioni globali: nonostante l’instabilità economica e finanziaria causata dalla pandemia, Fidelity si è dimostrata decisamente in controtendenza, assumendo più di 13.000 nuovi dipendenti nel 2021, il doppio rispetto al 2020
La filosofia d’investimento di Fidelity International
La filosofia d’investimento di Fidelity si basa su un unico, irrinunciabile pilastro: la ricerca.
Questa casa di gestione può contare sul lavoro di un team che opera in 18 paesi, composto da più di 400 gestori e analisi che svolgono indagini approfondite sul 90% delle aziende in portafoglio.
Ogni anno si tengono circa 15.000 incontri tra il team di Fidelity e le aziende. Al contatto diretto con le aziende viene affiancata un’attività di ricerca sul campo: gli analisti visitano gli stabilimenti, parlano con i clienti, i concorrenti e i fornitori, riuscendo così a formarsi un’opinione indipendente a 360 gradi. Tutte le informazioni ottenute sono pienamente accessibili ai team di Fidelity, grazie a un’unica piattaforma consultabile in tempo reale, creata nel 2014 a seguito di un investimento di 15 milioni di dollari.
Questa attività di ricerca bottom-up genera un notevole vantaggio competitivo, in quanto i gestori di portafoglio di Fidelity possono contare su ricerche esclusive svolte internamente, e garantire un’offerta in grado di soddisfare le tre principali esigenze di ogni investimento: la crescita del capitale a lungo termine, l’ottenimento di un reddito periodico e la stabilità del portafoglio azionario nella fasi di maggiore volatilità di mercato.
Inoltre, sono anche in grado di individuare quelle società che presentano aspettative di crescita ma non sono ancora pienamente riconosciute dal mercato, così come anche eventuali mispricing riguardanti mercati, settori o titoli.
La natura globale di Fidelity e la conseguente presenza nelle aree di investimento più strategiche rappresentano una premessa fondamentale all’attività di ricerca, che può essere così sostenuta da una comprensione approfondita dell’ambiente economico, politico e sociale dei mercati di riferimento.
I gestori di portafoglio non possono soltanto contare nel loro lavoro su modelli di previsione e analisi estremamente sofisticati, ma anche su un team indipendente per la valutazione del rischio e su un modello organizzativo piramidale che garantisce un’adeguata supervisione.
Inoltre, Fidelity investe direttamente nella formazione dei suoi gestori con il programma “Portfolio Manager Academy”. Il programma fornisce ai nuovi gestori dei “portafogli pilota” con i quali mettere alla prova le loro strategie di investimento a spese della società, per passare poi alla gestione dei portafogli dei clienti soltanto quando si dimostrano all’altezza del compito.
I gestori
Oltre al programma di formazione, la società può contare su alcuni dei professionisti più rinomati del settore.
Il più celebre in assoluto è senza dubbio Peter Lynch, conosciuto per aver gestito il fondo Magellan dal 1977 al 1990, con risultati da record: il 29% di rendimento annuo e un aumento delle attività del fondo da 18 milioni di dollari alla cifra esorbitante di 14 miliardi di dollari.
Un altro fuoriclasse degli investimenti è Joel Tillinghast, che si è unito a Fidelity nel 1986 fortemente voluto dello stesso Lynch, dopo aver lavorato per Bank of America, Drexel Burnham Lambert e Value Line Investment Survey. Le sue performance migliori sono legate al Low-Priced Stock Fund, i cui rendimenti medi si attestano intorno al 12,52%, rispetto all’8,78% del suo benchmark, il Russel 2000. Le sue regole d’oro sono:
- decidi razionalmente
- investi in ciò che conosci
- lavora con gestori onesti e affidabili
- evita le aziende inclini all’obsolescenza e al fallimento
- valuta adeguatamente i titoli.
Gli investitori possono contare anche sull’intuito di Will Danoff, che dagli anni ‘90 ad oggi ha ottenuto risultati eccellenti con il Contrafund di Fidelity. In particolare, Danoff ha un fiuto infallibile per le aziende il cui valore non è pienamente riconosciuto dai mercati: non a caso è stato tra i primi azionisti di Facebook nel lontano 2011. Altrettanto formidabile è l’istinto di John Roth, da molti considerato il suo pupillo, che nel 2004 è stato tra gli azionisti della prima ora di Google, acquistando per 100 dollari l’uno titoli che oggi valgono 28 volte tanto.
Ultimo ma non meno importante, Sonu Kalra si è unito al team di Fidelity alla fine degli anni ‘90. Dal 2009 gestisce il Blue Chip Growth Fund, il cui rendimento medio annuo si attesta intorno al 17,01%.
I prodotti di Fidelity International
Fidelity International propone una gamma vastissima di prodotti in grado di soddisfare qualsiasi tipo di esigenza. Di seguito presentiamo quattro fondi che, in virtù del periodo storico in cui viviamo, si reputano particolarmente interessanti. Questi fondi, e tanti altri, sono disponibili su Fundstore.
Sustainable Future Connectivity Fund
Questo fondo include aziende che hanno abbracciato il tema della connettività del futuro, rilanciato prepotentemente dalla pandemia da coronavirus: aziende che si occupano di reti mobili, cablate, infrastrutture per internet, social media, streaming, Internet of Things, ecc.
È un fondo che dà la possibilità agli investitori di trarre vantaggio dai cambiamenti innescati dalle nuove tecnologie, dal potenziale del 5G e dai nuovi bisogni emersi negli ultimi anni nel mondo della comunicazione.
China Innovation Fund
L’innovazione, resa possibile dai progressi tecnologici, è oggi uno dei principali volani di crescita a lungo termine per le aziende in grado di sfruttarla al meglio. Il fondo China Innovation sfrutta l’accelerazione che si sta verificando in Cina nel campo dell’innovazione, relativa a tre temi in particolare: tecnologie, ambiente e stile di vita.
Il fondo tiene inoltre in considerazione i criteri ESG: il team di ricerca globale di Fidelity svolge valutazioni volte a garantire che almeno il 50% del patrimonio netto del comparto venga investito in aziende sostenibili.
Sustainable Strategic Bond Fund
Il fondo è parte della Sustainable Family, che presta grande attenzione ai criteri di sostenibilità ambientale, responsabilità sociale e governance aziendale (ESG). Mira inoltre a generare un rendimento totale positivo nel corso di un ciclo, arginando i periodi di calo e di volatilità dei mercati.
Global Multi Asset Income Fund
Una soluzione multi-asset, cioè altamente diversificata a livello geografico, valutario e per tipologia di asset, che riesce a generare reddito elevato e stabile, oltre ad adattarsi a qualsiasi investitore, dal più prudente al più dinamico.
Fidelity International offre soluzioni d’eccellenza per ogni tipo di investitore. È una società che non si accontenta di una posizione ben consolidata in tutti i mercati più importanti, né della fama internazionale dei suoi gestori di spicco, ma si impegna a essere sempre in prima linea nel campo della ricerca, della tecnologia e delle formazione del personale.
Se pensate che Fidelity International faccia al caso vostro, o semplicemente desiderate orientarvi meglio nell’ampia gamma di prodotti offerti, visitate il sito di Fundstore in questa pagina dedicata, o prenotate una consulenza con i nostri esperti.
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