Pubblicato il 6 novembre 2025 su Punti di vista sul mercato

Educazione finanziaria: italiani ancora sotto la sufficienza

Secondo l’Edufin Index 2025 solo il 40% degli italiani è preparato in materia finanziaria. Restano forti i divari di genere e territoriali, e la consapevolezza previdenziale resta bassa: Pension Index fermo a 48 su 100.

Edufin Index 2025: solo quattro italiani su dieci superano la prova

Gli italiani faticano ancora a orientarsi tra risparmio, investimenti e previdenza. Secondo l’Edufin Index 2025, elaborato da Alleanza Assicurazioni, Fondazione Mario Gasbarri e SDA Bocconi, solo il 40% della popolazione risulta realmente competente nella gestione delle proprie finanze.
L’indice medio nazionale si conferma per il terzo anno consecutivo a 56 punti su 100, ben al di sotto della soglia di sufficienza fissata a 60. Ancora peggiore la situazione previdenziale: il nuovo Pension Index si ferma a 48 su 100, segno che la conoscenza dei meccanismi pensionistici — pubblici e integrativi — resta insufficiente.

Meno analfabeti, ma persistono divari di genere e territoriali

Una nota positiva c’è: cala la quota di analfabeti finanziari, passata dal 12% al 10% in un anno. Tuttavia, permangono forti disuguaglianze: il gender gap stabile a 5 punti (uomini 59, donne 54), il Nord più preparato rispetto a Sud e Isole, anche se il divario si riduce leggermente (54 vs 53 nel 2024) e infine i giovani 25-34enni in lieve miglioramento (55 vs 54). Gli esperti attribuiscono questi progressi alle crescenti iniziative di educazione finanziaria promosse da istituzioni, assicurazioni e operatori privati.

L’Italia che invecchia: cresce la preoccupazione per il futuro

L’indagine evidenzia un dato strutturale: l’Italia invecchia. Nel 2025 l’aspettativa di vita media ha raggiunto 84 anni, contro i 73 del 1975. Il rapporto lavoratori/pensionati è già sceso a 1,5 e, senza riforme, potrebbe arrivare a 1 a 1 entro il 2050.
Per misurare la consapevolezza rispetto a queste sfide, l’Osservatorio ha introdotto due nuovi indicatori: il Longevity Index, che misura la percezione dei rischi e delle opportunità legate alla maggiore longevità (media: 55/100) e il Pension Index, che valuta la preparazione in materia di previdenza pubblica e complementare (media: 48/100).
La maggior parte degli italiani dichiara preoccupazione e incertezza per il proprio futuro economico, in particolare giovani e donne. Gli over 65, invece, mostrano un atteggiamento più sereno e orientato alla qualità della vita.

Pensione: tema ancora poco conosciuto

Il dato più allarmante resta la scarsa alfabetizzazione previdenziale. Molti italiani comprendono i principi della pensione pubblica, ma ignorano le opportunità offerte dalla previdenza integrativa.
Il divario di genere in quest’ambito è marcato: 11 punti (donne 43 vs uomini 54). A incidere sono soprattutto occupazione, livello di istruzione e reddito. Anche gli over 65, nonostante la prossimità al pensionamento, risultano poco informati sui propri strumenti di tutela. “Serve un salto di consapevolezza collettiva — commentano i ricercatori SDA Bocconi — La longevità non è solo una sfida demografica, ma anche economica e culturale.”

Tre profili di italiani di fronte alla finanza

L’analisi congiunta dei tre indicatori (Edufin, Longevity, Pension) ha permesso di identificare tre profili di cittadini:

  1. Miopi e inconsapevoli (20%)
    Prevalenza di donne e giovani del Sud, con basso reddito e istruzione. Edufin Index 41, Pension Index 21: assenza quasi totale di pianificazione.
  2. Avveduti ma inattivi (49%)
    Buona conoscenza teorica (Edufin 59, Longevity 58) ma scarsa applicazione pratica. Rappresentano il gruppo più ampio della popolazione.
  3. Esperti e lungimiranti (31%)
    Uomini del Nord, con redditi medio-alti e istruzione universitaria. Edufin 62, Pension 68: pianificano il futuro con consapevolezza.

La sfida: rafforzare cultura e pianificazione previdenziale

Il quadro complessivo indica una crescente consapevolezza ma poca azione concreta. Gli esperti invitano a potenziare i programmi di educazione finanziaria nelle scuole, a promuovere informazione previdenziale capillare e a integrare la consulenza finanziaria nella pianificazione personale di lungo termine.



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