ELTIF: cosa sapere sui nuovi fondi europei di investimento a lungo termine
Gli ELTIF stanno tornando al centro dell’attenzione. Dopo una fase iniziale in cui la normativa ne limitava la diffusione, l’aggiornamento introdotto con ELTIF 2.0 ha riaperto la strada a un utilizzo più ampio e flessibile di questi strumenti. Oggi sempre più operatori guardano agli ELTIF come a un veicolo capace di portare gli investimenti nel non quotato anche al pubblico retail. Vediamo cosa sono e come si stanno evolvendo.
Cosa sono gli ELTIF
Gli ELTIF (European Long-Term Investment Funds) sono fondi pensati per canalizzare capitali verso investimenti a lungo termine come infrastrutture, PMI e real estate. Nascono con l’obiettivo di rendere accessibile agli investitori privati un universo di asset tipicamente riservato agli istituzionali.
Il quadro regolamentare originario era piuttosto rigoroso e questo ne aveva frenato la crescita: fino al 2021 la raccolta complessiva era di circa 2,4 miliardi di euro. Con l’arrivo di ELTIF 2.0, invece, il settore ha iniziato a espandersi in modo significativo grazie a una maggiore flessibilità operativa e a un accesso più semplice da parte degli investitori.
Un mercato in forte crescita
Il numero di nuovi lanci è aumentato rapidamente: nel solo 2024 sono stati creati più fondi che nei tre anni precedenti combinati. Oggi oltre 70 gestori sono attivi sul segmento. In Italia, il mercato si sta sviluppando con particolare vivacità: Azimut guida con 21 fondi e circa 1,5 miliardi di masse, seguita da Amundi con 14 fondi. I segmenti più rappresentati includono private debt e, progressivamente, anche strategie multi-asset, che ampliano le possibilità per gli investitori.
I vantaggi: accesso e potenzialità di rendimento
Con gli ELTIF, gli investitori retail possono accedere ad asset tipicamente non disponibili nei fondi tradizionali. L’esposizione ai mercati privati permette di cercare un potenziale premio per l’illiquidità, particolarmente rilevante in un contesto in cui il numero di società quotate è in calo. Inoltre la struttura regolamentata garantisce un elevato livello di tutela, l’orizzonte di lungo periodo è adatto a investimenti in progetti reali (spesso anche con impatto concreto sull’economia europea) e infine l’evoluzione normativa ha ampliato le possibilità strategiche, rendendo questi strumenti più versatili.
Le considerazioni da tenere presenti
Come ogni investimento orientato al lungo periodo, anche gli ELTIF richiedono una buona comprensione del loro funzionamento.
Sono infatti strumenti che possono prevedere finestre di liquidità periodiche, e i costi possono essere più articolati rispetto ai fondi tradizionali. È importante valutare: le modalità di rimborso, che possono non essere quotidiane; la struttura delle commissioni, che varia da gestore a gestore; la metodologia di valutazione degli asset, basata su modelli interni come avviene per molti investimenti nel private market. Questi aspetti non rappresentano necessariamente un limite, ma richiedono consapevolezza e una scelta informata.
Come inserirli in un portafoglio?
Gli ELTIF possono ampliare in modo significativo l’universo investibile di un risparmiatore, aggiungendo una componente di asset privati difficilmente replicabile con altri strumenti retail.
Non vanno considerati come sostituti dei fondi tradizionali, ma come complemento pensato per chi punta ad un orizzonte temporale di lungo periodo, a diversificare verso asset poco liquidi o a potenziali rendimenti superiori grazie all’esposizione a progetti e imprese non quotate.
La dispersione dei risultati tra i diversi fondi rende centrale la scelta del gestore e della strategia più coerente con il proprio profilo.
In sintesi
Gli ELTIF rappresentano una delle innovazioni più rilevanti degli ultimi anni per il mercato retail: strumenti regolamentati, orientati all’economia reale e capaci di portare nuove opportunità di investimento a lungo termine.
Per valutarli al meglio serve comprenderne caratteristiche, logica di funzionamento e ruolo all’interno del portafoglio. Se scelti in modo consapevole, possono aggiungere valore e aprire l’accesso a un segmento di mercato prima riservato solo agli investitori professionali.
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