Maxi taglio FED
La Federal Reserve ha sorpreso i mercati con un taglio consistente dei tassi di interesse di 50 punti base, portando il range al 4,75-5%. Sebbene molti si aspettassero un’azione, c’era incertezza sull’entità della riduzione. Si tratta della prima diminuzione in quattro anni e si prevede che la Fed continuerà a ridurre i tassi di altri 50 punti base entro la fine dell’anno, portandoli a un range compreso tra il 4,25% e il 4,50%. Questa mossa va oltre le previsioni di giugno, in risposta alla diminuzione dell’inflazione verso il target del 2% e l’aumento del tasso di disoccupazione.
Secondo le proiezioni, la Fed procederà con due ulteriori riduzioni da un quarto di punto a novembre e dicembre, mentre entro la fine del 2025 il tasso di riferimento dovrebbe scendere al 3,4%. Questo significa che ci saranno ulteriori quattro tagli di 25 punti base nel 2024, per un totale di 100 punti base. Entro il 2026, si prevede un ulteriore taglio di 50 punti base, con il tasso di riferimento che dovrebbe assestarsi al 2,9% entro la fine del 2026 e mantenersi stabile anche nel 2027.
Preoccupazioni della Fed: disoccupazione in crescita
Uno dei motivi che preoccupa la banca centrale americana è l’aumento del tasso di disoccupazione, ora al 4,2%, mezzo punto in più rispetto al momento in cui la Fed ha avviato i suoi rialzi dei tassi, a marzo 2022. La riduzione dei tassi è stata giustificata con i progressi fatti verso l’obiettivo di inflazione della Fed. Tuttavia, la decisione non è stata unanime: Michelle Bowman, uno dei governatori, si è espressa a favore di un taglio più modesto, di soli 25 punti base.
L’azione della Fed è stata influenzata dalle revisioni delle previsioni di crescita economica per il 2024. Il Pil statunitense è previsto in lieve flessione, con una crescita stimata del 2%, rispetto al 2,1% previsto a giugno. Anche la disoccupazione è stata rivista al rialzo, stimata al 4,4% rispetto al 4% di giugno. Parallelamente, si prevede che l’inflazione PCE scenderà al 2,3%, rispetto alla previsione di giugno del 2,6%, mentre l’inflazione core PCE è attesa in calo al 2,6%.
Le dichiarazioni di Powell: un taglio necessario
Durante la conferenza stampa, il presidente della Fed, Jerome Powell, ha definito il taglio dei tassi “un inizio”. Ha ribadito che è in programma un’ulteriore riduzione di mezzo punto entro la fine dell’anno, suddivisa in due tranche da 25 punti base ciascuna, a novembre e dicembre. “Era necessario ricalibrare la politica monetaria”, ha detto Powell, spiegando che, nonostante i progressi su inflazione e occupazione, c’è ancora la necessità di un aggiustamento per renderla più sostenibile. “Ci muoveremo alla velocità che riterremo opportuna, sulla base delle condizioni economiche in tempo reale”.
Powell ha respinto l’idea che la Fed abbia atteso troppo a lungo prima di ridurre i tassi. “Siamo stati pazienti”, ha dichiarato, sottolineando che questa prudenza ha dato i suoi frutti con un calo convincente dell’inflazione. Tuttavia, ha avvertito che “la battaglia contro l’inflazione non è ancora finita”, poiché nonostante i segnali positivi, le pressioni sui prezzi non sono del tutto svanite. “Non stiamo dicendo che la missione è compiuta”, ha detto Powell, “ma siamo incoraggiati dai progressi”.
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