BCE rischia di diventare troppo restrittiva
Il membro italiano del board della BCE esprime preoccupazione per una politica monetaria troppo rigida, evidenziando la necessità di supportare la crescita e la competitività dell’UE.
Piero Cipollone, rappresentante italiano nel consiglio direttivo della Banca Centrale Europea (BCE), ha espresso chiaramente i suoi timori riguardo alla possibilità che la BCE possa adottare una linea eccessivamente restrittiva. “Esiste un pericolo concreto che la nostra politica diventi troppo rigida”, ha affermato Cipollone, sottolineando l’importanza di non rallentare l’economia mentre l’Eurozona cerca di riportare l’inflazione verso l’obiettivo prefissato. Il suo intervento anticipa il prossimo incontro della BCE, previsto per giovedì, e sottolinea l’urgenza di continuare a sostenere la crescita economica europea.
La BCE deve bilanciare il rigore con la crescita
Secondo Cipollone, la politica monetaria deve continuare ad allentarsi gradualmente. “Abbiamo urgente bisogno di investimenti e di stimolare la crescita in Europa. Ogni ulteriore ritardo in questo ambito rappresenta una minaccia alla nostra competitività”, ha dichiarato in un’intervista con Le Monde. L’economista italiano ritiene che i dati attuali sostengano la direzione intrapresa dalla BCE, ma invita a rimanere cauti per evitare di frenare troppo l’economia. Le previsioni di crescita del PIL per il 2024, al momento stimate intorno allo 0,9%, sono coerenti con i dati del secondo trimestre, anche se alcuni indicatori, come la fiducia dei consumatori, suggeriscono una certa debolezza.
Competitività dell’UE e mercato unico europeo
Con l’imminente pubblicazione del rapporto di Mario Draghi sulla competitività dell’Unione Europea, Cipollone ha espresso la sua preoccupazione riguardo alla lentezza con cui l’Europa promuove la crescita delle sue imprese. “Negli ultimi trent’anni, la produttività oraria dell’Eurozona è cresciuta solo la metà rispetto agli Stati Uniti”, ha sottolineato. Un problema che, secondo Cipollone, è aggravato dalla mancanza di aziende europee sufficientemente grandi per competere a livello globale. A suo avviso, l’Europa non sta sfruttando adeguatamente il suo principale punto di forza: il mercato unico.
L’urgenza di creare un vero mercato dei capitali europeo
Una delle soluzioni suggerite da Cipollone riguarda la creazione di un vero mercato unico dei capitali all’interno dell’UE. Al momento, i mercati finanziari e dei prodotti sono ancora frammentati lungo linee nazionali, limitando le opportunità di finanziamento per le imprese e riducendo la loro competitività a livello internazionale. “Dobbiamo sviluppare mercati dei capitali comuni e una capacità di prestito condivisa”, ha detto Cipollone, sottolineando l’importanza di creare asset sicuri che possano attrarre gli investitori, in particolare quelli interessati alle obbligazioni in euro.
PMI dell’Eurozona: Un sollievo temporaneo grazie alle Olimpiadi
In agosto, l’indice PMI dei servizi dell’Eurozona ha mostrato una crescita grazie all’impatto delle Olimpiadi, che hanno alimentato un aumento del giro d’affari nonostante il calo nel settore manifatturiero. L’indicatore del settore terziario ha registrato un balzo a 52,9 punti, rispetto ai 51,9 di luglio, trainato in particolare dalla Francia. Tuttavia, ci sono preoccupazioni riguardo al fatto che una volta terminate le Paralimpiadi, le difficoltà potrebbero ripresentarsi, in particolare con il rallentamento della domanda in Germania e Italia.
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