Pubblicato il 29 agosto 2024 su Punti di vista sul mercato

 L’ascesa dei private asset nella consulenza finanziaria

I private asset, ovvero strumenti di investimento non quotati sui mercati pubblici, hanno storicamente rappresentato solo una piccola parte dei portafogli consigliati dai consulenti finanziari. Tuttavia, recentemente si è assistito a un cambiamento significativo in questo ambito. Ma cosa sta guidando questa crescita di popolarità? Abbiamo approfondito la questione con Giacomo Camisa, Sales Director Intermediary di Schroders.

Perché i consulenti finanziari stanno puntando sui private asset?

Diversi fattori stanno spingendo i consulenti finanziari a integrare i private asset nei portafogli dei loro clienti. Tra i motivi principali ci sono la ricerca di rendimenti superiori e una maggiore diversificazione. Recentemente, ulteriori elementi come la riduzione del numero di società quotate a livello globale e la disponibilità di nuovi strumenti di investimento per la clientela retail hanno contribuito a far crescere l’interesse verso questa classe di asset.

Private asset: rendimenti e diversificazione sono realmente vantaggiosi?

La risposta è affermativa, soprattutto se si considerano orizzonti temporali più lunghi. Per esempio, le strategie di private equity su un periodo di 5 anni hanno registrato una performance superiore al 17%, a fronte di un rendimento di quasi il 10% per l’indice azionario americano S&P 500. È significativo notare che, oltre a performare meglio sul lungo periodo, i mercati privati hanno mostrato una bassa correlazione con quelli quotati. Inoltre, i vari segmenti dei mercati privati tendono a comportarsi in modo molto eterogeneo, non solo rispetto ai mercati pubblici, ma anche tra di loro, offrendo così ulteriori opportunità per mitigare il rischio.

Qual è l’impatto della riduzione del numero di società quotate?

Il calo del numero di società quotate è un fenomeno globale che interessa tutti i principali listini e che continua da tempo. Per esempio, dal 1996 a oggi, il numero di compagnie quotate sul mercato americano è diminuito del 40%. Questo restringe l’universo investibile nei mercati pubblici, riducendo così le opportunità di investimento e diversificazione. Gli investitori focalizzati esclusivamente sui mercati quotati potrebbero quindi perdere opportunità significative in un settore dell’economia in costante crescita.

Perché ora è un buon momento per investire nei mercati privati?

Se in passato i mercati privati erano accessibili principalmente ai grandi investitori istituzionali, oggi alcune tipologie di private market sono disponibili anche per i cosiddetti investitori retail. Questo processo di democratizzazione è in crescita, supportato da evoluzioni normative, tecnologiche e di prodotto. Nuove soluzioni come i Fondi di investimento europei a lungo termine (ELTIF) stanno guadagnando popolarità, consentendo anche ai piccoli risparmiatori di accedere alle opportunità offerte dai mercati privati.

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